Familiari a carico: nella dichiarazione dei redditi 2023, relativa al periodo d’imposta 2022, devono essere inseriti i dati dei familiari che nel corso dell’anno precedente sono stati fiscalmente a carico del contribuente.

Fare questo consente al dichiarante di beneficiare di detrazioni d’imposta nel caso in cui abbia il proprio coniuge, i propri figli o altri familiari a carico.

Ciò nonostante, esiste un limite di reddito entro il quale sarà possibile compilare i dati relativi al proprio familiare all’interno del proprio modello 730.

In particolare, per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi 2023, sono considerati fiscalmente a carico del contribuente:

  • i membri della famiglia che nel corso del 2022 hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili;
  • i figli di età non superiore a 24 anni che nel corso del 2022 hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili.

In questi limiti di reddito che abbiamo appena citato devono essere considerate anche le seguenti somme:

  • il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
  • le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti Centrali della Chiesa Cattolica;
  • la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
  • il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità;
  • il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.

Nello specifico, ecco quali sono i soggetti che possono essere considerati fiscalmente a carico del dichiarante, anche nel caso in cui non siano conviventi oppure se risiedono all’estero:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • figli (compresi i figli adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito.

La categoria degli altri familiari, invece, viene considerata fiscalmente a carico solamente nel caso in cui ci sia la convivenza con il contribuente oppure in caso di ricevimento di assegni alimentari che non vengono corrisposti in base ad un provvedimento rilasciato dall’Autorità giudiziaria.

In particolare, stiamo parlando dei seguenti soggetti:

  • il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
  • i discendenti dei figli;
  • i genitori (compresi quelli adottivi);
  • i generi e le nuore;
  • il suocero e la suocera;
  • i fratelli e le sorelle (anche unilaterali);
  • i nonni e le nonne.

Familiari a carico: quali detrazioni spettano?

Qualora si abbiano i requisiti previsti per essere considerati fiscalmente a carico del contribuente, quest’ultimo avrà la possibilità di inserire i propri familiari all’interno della dichiarazione dei redditi e di beneficiare di alcune detrazioni d’imposta.

Le detrazioni per carichi di famiglia variano in base alla situazione reddituale del contribuente, e possono spettare per intero, solo in parte o non spettare.

A partire dal 1° marzo 2022 le detrazioni per i figli a carico spettano solamente nel caso questi ultimi abbiano un’età anagrafica pari o superiore a 21 anni, dal momento che al di sotto di tale soglia può essere corrisposto l’assegno unico (ecco qui un articolo di approfondimento per scoprire come richiederlo, pubblicato sempre qui su Tag24).

Ciò vuol dire che bisognerà andare a calcolare il totale delle detrazioni spettanti, andando a distinguere il periodo che va dal 1° gennaio 2022 al 28 febbraio 2022, e quello che va dal 1° marzo 2022 al 31 dicembre 2022.

Inoltre, sempre a partire dal 1° marzo 2022 non si ha più diritto a:

  • la maggiorazione di 200 euro relativa ai figli a carico per quelle famiglie che ne hanno più di tre;
  • la maggiorazione di 1.200 euro per le famiglie che ne hanno più di quattro;
  • la maggiorazione prevista per i figli con disabilità.