Accadde oggi 10 marzo 1945: il più duro bombardamento su Tokyo. Il riferimento è all’Operazione Meetinghouse fatta scattare dagli Stati Uniti 78 anni fa durante la Seconda guerra mondiale combattuta nel Pacifico. Ricordiamo che i bombardamenti su Tokyo a opera dell’aviazione americana erano cominciati nel 1942. Causarono devastazioni spaventose nella capitale nipponica e provocarono centinaia di migliaia di morti (nella foto: Yokohama rasa al suolo).

Accadde oggi 10 marzo 1945: il più duro bombardamento su Tokyo

Restando ai bombardamenti del 1945, il primo dell’ultimo anno di Seconda guerra mondiale avvenne con ordigni incendiari su Kobe il 3 febbraio. In seguito al successo conseguito venne deciso di proseguire su questa strada: era stato infatti rilevato che le città giapponesi, costruite in buona parte in legno e carta, erano molto vulnerabili a questo tipo di attacco. Le condizioni più favorevoli per il successo erano le zone con scarsa contraerea ed elevati venti di superficie. Gli USA inoltre rimossero quasi tutte le armi di bordo dei B-29 per economizzare sul carburante e stivare più ordigni possibili.

Nuovi raid incendiari su Tokyo

Il primo di questi raid incendiari su Tokyo avvenne nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 1945, quando 174 aerei B-29 distrussero circa 2,56 km² della città giapponese. Poi, nella notte tra il 9 e il 10 marzo ben 334 bombardieri B-29 decollati dalle Isole Marianne, si diressero su Tokyo al comando del generale di brigata Thomas S. Power. Dopo due ore di bombardamenti, Tokyo era avvolta in una vera e propria tempesta di fuoco, che sprigionò tanto calore al punto da incendiare spontaneamente gli abiti delle persone e le acconciature delle donne. Una cosa spaventosa.

L’escalation dei raid statunitensi prima della bomba atomica

L’Ufficio di Storia giapponese di Tokyo stabilì che 72.489 cittadini nipponici caddero sotto i bombardamenti della città. I danni e le vittime registrarono i numeri più alti mai visti prima in una singola azione. Vennero distrutti circa 41 km² di Tokyo; in particolare la sorte peggiore toccò alla porzione urbana a est del Palazzo imperiale. Nelle due settimane successive vi furono almeno altre 1.600 incursioni contro le quattro maggiori città del Sol Levante che distrussero 80 km² perdendo soltanto 22 aerei. I raid con il napalm furono affiancati anche da attacchi che facevano uso di bombe tradizionali ad alto potere distruttivo. L’intensità dei bombardamenti aumentò mese dopo mese passando dalle 13.800 tonnellate di bombe sganciate a marzo, alle 42.700 di luglio. L’obiettivo era arrivare a 115.000 tonnellate di bombe da sganciare in ognuno dei mesi successivi. Poi invece Washington decise di sperimentare la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki il 6 e il 9 agosto 1945. Un fatto che portò alla resa del Giappone.

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.