Quando viene pagata la pensione di invalidità nel mese di aprile 2023? Il pagamento della prestazione assistenziale arriva anticipato o posticipato? Quando l’INPS dispone il pagamento della pensione di invalidità, ma non l’accredito? L’INPS ha chiuso i pagamenti delle pensioni di invalidità relative al mese di marzo 2023 e già il discorso cade sulle possibili date del mese di aprile 2023.
A breve, infatti, sul sito dell’Ente nazionale della previdenza sociale sarà possibile visionare le date relative al cedolino di aprile. In sostanza, l’elaborazione per la predisposizione dei pagamenti parte intorno al 21 marzo 2023.
Pensione invalidità aprile 2023: ecco quando arrivano i pagamenti INPS
Ufficialmente, per il pagamento della pensione di invalidità del mese di aprile saranno disponibili due momenti diversi. Il primo riferito al ritiro della prestazione assistenziale spettante in contanti, mentre l’altro con l’accredito sul conto.
Per il ritiro in contanti della pensione di invalidità viene segnalata la data del 1° aprile 2023. Sicuramente, essendo un giorno che cade di sabato, non tutti riusciranno a ritirare la propria pensione in contanti, perché l’ufficio postale resterà aperto solo di mattina.
Non dovrebbero registrasi problemi per chi ricevere il trattamento economico assistenziale sul conto corrente, Banco Posta, libretto postale o PostePay Evolution l’accredito arriverà il 3 aprile (lunedì).
Per le date di pagamento INPS della pensione di invalidità, le previsioni portano alla formulazione del seguente calendario, quale:
- dalla lettera A alla B: 1° aprile sabato;
- dalla lettera C alla E: 3 aprile lunedì;
- dalla lettera F alla I: 4 aprile martedì;
- dalla lettera L alla O: 5 aprile mercoledì;
- dalla lettera P alla R: 6 aprile giovedì;
- dalla lettera S alla Z: 7 aprile venerdì.
Ricordiamo, che si tratta, di possibili date del calendario dei pagamenti INPS del mese di aprile 2023. In particolare, le date si riferiscono al ritiro in denaro contante della prestazione economica assistenziale spettante.
Pensione di invalidità: condizioni reddituali e importi 2023
L’Ente nazionale della previdenza sociale nella Circolare n. 135 del 22-12-2022 ha fornito i primi chiarimenti sulle prestazioni economiche assistenziali riferite al 2023. In particolare, sono stati diramati gli importi adeguati al costo stimato della vita.
Nello specifico, sono state adeguate le percentuali dovute per la variazione delle perequazioni nella misura del +7,3%, con decorrenza dal 1° gennaio 2023.
Materialmente è stata applicata una variazione nella misura del 5,3%, questo perchè è stato acquisito l’aumento nella misura del 2 per cento applicato dal mese di ottobre 2022. Gli importi di riferimento si riferiscono al quadruplo del trattamento minimo, ovvero entro 2.101,52 euro lordi registrati al 31 dicembre 2022, così come riportato da Osservatoriomalattierare.it.
Per l’assegno di invalidità il limite reddituale personale annuo corrisponde ai seguenti valori quali:
- per gli invalidi totali, ciechi civili e sordomuti il limine di reddito annuo personale corrisponde al valore uguale o inferiore a 17.920,00 euro;
- per gli invalidi parziali e minori il reddito annuo personale corrisponde al valore uguale o inferiore a 5.391,88 euro.
Quanto mi spetta per la pensione di invalidità nel 2023?
L’INPS può disporre la sospensione, revoca o rigetto della pensione di invalidità per la variazione del requisito sanitario e reddituale, una questione affrontata in un nostro precedente articolo disponibile in questa pagina.
A ogni modo, gli importi del trattamento economico assistenziale aggiornati al 2023 vengono così modificati, quale:
- per gli invalidi civili, ciechi parziali e sordi a fronte del trattamento viene erogato un importo pari a 313,91 euro al mese;
- per ciechi assoluti (senza ricovero) a fronte del trattamento viene erogato un importo pari a 339,48 euro mensile.
L’indennità di accompagnamento non segue un limite reddituale, per cui per gli invalidi spetta un importo pari a 527,16 euro mensili, mentre per i ciechi assoluti spetta un importo pari a 959,21 euro mensili.