L’opinione pubblica giapponese è sconvolta da un particolare fenomeno che ha preso il nome di “sushi terror”, il terrore del sushi o terrorismo del sushi. La famosa caratteristica dei ristoranti con il nastro trasportatore è sotto minaccia per scherzi virali e antigenici che si stanno verificando nel Paese. Il mese scorso è diventato virale, suscitando indignazione, il video di un uomo che lecca una bottiglia di salsa di soia su un trasportatore di sushi e viene visto schiacciare parti delle pietanze in una filiale del ristorante Kura Sushi. Da quel momento si è scatenata la sushi terror mania.
Giappone sushi terror, cosa succede
Leccano bacchette, passano la loro saliva sui pezzi di sushi, rovinano i piatti che scorrono sul nastro, spostano wasabi da un vassoio all’altro: sono per lo più bambini o giovani quelli che si divertono a far inorridire l’opinione pubblica giapponese registrando video virali.
La tendenza virale ha lasciato senza fiato molti giapponesi e ha stimolato l’azione di diverse catene di sushi a nastro trasportatore, conosciute localmente come kaitenzushi.
C’è malcontento tra la popolazione che non sa come fermare questo fenomeno. C’è chi si vergogna di tali gesti, chi crede che stiano profondamente minando la cultura giapponese. Altri hanno detto di essere “un po’ spaventati” dalla tendenza, ammettendo di essere meno disposti ad andare al ristorante.
Il Giappone è rinomato per i suoi rigorosi standard di pulizia e l’etichetta culinaria.
Quindi gli scherzi del “terrorismo del sushi” non solo hanno scioccato milioni di persone in tutto il Paese, ma hanno anche portato al calo dei prezzi delle azioni di società come la catena Sushiro. Le catene dei ristoranti hanno calorosamente invitato ai trasgressori di interrompere queste operazioni di sabotaggio alimentare. Ora, per evitare incidenti simili, il personale ha dichiarato che servirà i clienti direttamente al tavolo e distribuirà i condimenti e le salse solo una volta che i clienti si saranno seduti.
Mercoledì sono iniziati ad arrivare i primi arresti. Coinvolti un 21enne, di nome Ryoga Yoshino – sospettato dalla polizia della centrale di Nagoya di aver leccato una comune bottiglia di salsa di soia in un ristorante di sushi con nastro trasportatore il 3 febbraio – e anche un 19enne e un 15enne. Tutti i sospettati hanno ammesso il reato. Le aziende proprietarie dei ristoranti hanno già dovuto affrontare diverse difficoltà, spaziando da uno yen più debole, alla crisi da Coronavirus, alla guerra in Ucraina. Ora affrontano l’ennesima lotta contro gli scherzi antigenici.