Chi ha vinto e chi ha perso la Seconda guerra mondiale? La seconda guerra mondiale è stata un conflitto nel quale furono coinvolti quasi tutti i paesi del mondo, combattuto dal 1939 al 1945. I principali contendenti furono Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica da una parte, Germania, Italia e Giappone dall’altra.

Chi ha vinto e chi ha perso la Seconda guerra mondiale?

La Seconda Guerra Mondiale venne combattuta da due grandi schieramenti:

  • l’Asse: nata come Asse Roma-Berlino nel 1936, l’alleanza vide anche l’ingresso del Giappone con il Patto Tripartito del 1940. Successivamente, anche altri Stati Europei entrarono a far parte della coalizione. Le tre potenze principali dell’Asse si distinguevano per un’ideologia fortemente nazionalista e per la volontà di creare un “Nuovo Ordine” che avrebbe visto la supremazia della Germania nel continente, dell’Italia nel Mediterraneo e del Giappone in Estremo Oriente.
  • gli Alleati: inizialmente facevano parte dello schieramento solo Gran Bretagna e Francia, che per prime dichiararono guerra alla Germania. Nel 1941 si aggiunsero anche gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, che in un primo momento aveva firmato un patto di non aggressione con Hitler.

I vincitori della Seconda Guerra Mondiale furono Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica.

Quando finì la Seconda Guerra Mondiale in Europa?

Le forze armate tedesche si arresero agli Alleati senza condizioni il 7 maggio 1945. La resa ebbe effetto dal giorno successivo, l’8 maggio. 

La Seconda Guerra Mondiale terminò nella maggior parte dei Paesi in Europa l’8 maggio (Giornata della Vittoria). A causa della differenza di fuso orario, le forze sovietiche dichiararono il loro “Giorno della vittoria” il 9 maggio 1945.

Conseguenze del conflitto

Le conseguenze della seconda guerra mondiale in termini di bilancio delle perdite umane furono ancora più disastrose rispetto alla guerra del ’14-18; le vittime delle barbarie ammontarono a circa quaranta milioni di individui e furono assai più numerose tra i civili che tra i militari. Questo fu il risultato soprattutto dei bombardamenti a tappeto su vaste aree abitate (basti pensare a Coventry nel ’40 o Dresda nel ’45, che furono totalmente distrutte), indipendentemente dall’esistenza di impianti bellici o punti miltari strategici; anche l’impiego delle due bombe atomiche, deciso dagli americani in Giappone (che rasero al suolo le due città di Hiroscima e Nagasaki, causando più di centocinquantamila morti), servì a delineare il quadro di una “guerra totale” senza precedenti. Il genocidio degli ebrei, messo in atto dalla follia nazista, causò la morte sei milioni di uomini, donne e bambini sterminati dai tedeschi nella loro “soluzione finale” che rimane un simbolo dell’orrore di questo conflitto.

L’Europa uscì dalla guerra in condizioni disastrose:

  • l’economia subì danni incalcolabili: le industrie furono in gran parte distrutte; mancavano le materie prime e il denaro necessario alla ripresa. Ferrovie, strade, ponti e porti subirono gravi danni.
  • molte città furono devastate dai bombardamenti e numerose persone rimasero senza casa.
  • anche l’agricoltura fu messa in ginocchio. Di conseguenza i principali beni alimentari furono razionati. In tutta l’Europa si pat’ la fame e la disoccupazione.

Al contrario, gli Stati Uniti emersero dalla guerra come la nazione più ricca e potente del mondo. Il territorio americano non fu mai bombardato e le perdite umane furono meno gravi di quelle della maggior parte degli altri Paesi.

L’industria bellica produsse a pieno ritmo, in parte per rifornire l’esercito americano, in parte per aiutare i Paesi alleati.

Il dollaro diventò la moneta più forte al mondo.

Nel febbraio del 1945 si incontrarono a Yalta i tre grandi rappresentanti dei paesi vincitori: Winston Churchill, Franklin Delano Roosvelt e Joseph Stalin. Fu l’occasione per decidere come si sarebbe dovuto suddividere il controllo geopolitico dell’Europa e delle sue aree di influenza. L’equilibrio che venne fuori a seguito della Conferenza di Yalta fu una netta divisione del globo in due grandi fazioni.

Il blocco sovietico

Sotto la guida dell’Unione Sovietica rimase l’Europa dell’Est. L’URSS riuscì anche ad allargare la sua sfera d’influenza in Oriente, ad eccezione che in Giappone, grazie alla collaborazione del regime Comunista Cinese, che veniva instaurato nel 1949.

Il blocco occidentale

In Europa Occidentale Stati Uniti ed Oceania, si assistette gradualmente all’instaurazione di democrazie liberali e sistemi economici capitalistici.

La nascita dell’ONU

Il 24 Ottobre 1945, 51 paesi sia filo-Americani che filo-Russi, diedero vita all’ONU per garantire una pace duratura.