Tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 le lancette dell’orologio faranno un passo in avanti per dar vita alla famosa ora legale. Ma perché si cambia l’ora alle 2 di notte? La nascita dell’ora legale non ha origini mistici, né metafisici ma semplicemente si spostano le lancette per una questione di puro risparmio energetico.

In Italia l’ora legale fu introdotta addirittura nel 1916, a causa della I Guerra Mondiale, con il decreto legislativo luogotenenziale 631 del 25 maggio. Dopo diversi tira e molla, l’ora legale è diventata definitiva grazie a una norma (la 1164/1966) dell’allora Governo Moro III. Nonostante l’entrata in vigore, il periodo per spostare in avanti (e indietro) era più vasto di oggi. La data d’inizio dell’ora legale era infatti compresa dal 31 marzo al 10 giugno, mentre il ritorno a quella solare nel periodo dal 20 settembre al 31 ottobre.

È solo però dal 1996 che, per consuetudine, i cambi di lancetta sono stati fissati durante l’ultimo weekend di marzo e l’ultimo weekend di ottobre. Mentre a livello legale, è solo dal 2010 che l’Italia ha recepito la direttiva europea, fissando con legge l’inizio e la fine che tutti conosciamo.

Ma perché l’ora legale si cambia alle 2 di notte?

In molti potrebbero pensare che il cambio dell’ora alle 2 dipenda dal fatto che la maggior parte delle persone dorma. Per una questione di comodità. E invece, la ragione risiede nella volontà dell’Unione Europea che ha stabilito come ciascun Stato membro debba spostare le lancette seguendo il meridiano di Greenwich, ossia all’1 del mattino dell’ultima domenica di marzo, con fine all’1 del mattino, sempre Greenwich, dell’ultima domenica di ottobre. Nel Belpaese – che si trova 1 ora avanti rispetto all’ora di Greenwich – significano le 2 (o le 3) di notte. Ecco spiegato perché l’ora si cambia alle 2 di notte.

Chi non cambia l’ora legale

In Europa dunque gli altri paesi possono impostare le lancette avanti all’1 di notte, per i paesi che seguono il meridiano di Greenwich (Portogallo, Inghilterra), alle 2 (come Francia e Spagna), oppure alle 3 di notte (come ad esempio Grecia, Romania o Finlandia). Ma chi non cambia l’ora?

La Russia è uno di quei paesi che inizialmente aveva l’ora legale alternata a quella solare, poi hanno scelto di passare solamente a l’ora legale. Pentendosene. Infatti, dal 2014 è stato ripristinato il ritorno a l’ora solare (solo). Nel resto del mondo, in generale, la maggior parte dei paesi dell’Asia o dell’Africa hanno avuto in vigore oppure mai avuto l’ora legale. La Cina, ad esempio, ha adottato l’ora legale dal 1986 al 1992, passando poi a 8 ore in avanti rispetto al meridiano di Greenwich. Discorso diverso per il Giappone, dove gli americani obbligarono i giapponesi a utilizzare l’ora legale durante gli anni 1948 e 1951. Una misura abbastanza impopolare, imposta dagli invasori a un popolo orgoglioso. Salvo poi cambiare idea nel corso del tempo: a fine anni ‘90 infatti è nato un movimento di giapponesi che invoca il ritorno all’ora legale. Soprattutto nella regione di Hokkaido (quella più a nordest), dove il sole sorge intorno le 3.30.

Nell’Oceania la situazione invece è ambigua. L’Australia infatti è divisa in due stati, uno dei quali non sposta le lancette in avanti. L’Australia Meridionale infatti adotta l’ora legale dalla prima domenica di ottobre alla prima di aprile (essendo collocati nell’emisfero sud), mentre quella Occidentale – dopo quattro referendum – hanno scelta di non adottarla.