Stadio Kanjuruhan, Malang, Giava Est, Indonesia. L’Arema, la squadra di casa, sfida il Persebaya Surabaya e perde 3 a 2. Nello stadio sono presenti 42.000 persone, tutti tifosi dell’Arema, perché l’organizzatore ha vietato ai fan del Persebaya Surabaya di entrare nello stadio al fine di evitare risse, avendo le due squadre di Giava Est un passato corposo di episodi di violenza tra tifosi. Furibondi per la sconfitta contro gli acerrimi rivali, a fine match i tifosi dell’Arema decidono di scendere in campo e aggrediscono alcuni giocatori. Interviene la polizia per cercare di placare gli animi. Utilizza lacrimogeni, sparandoli anche contro le gradinate. La folla è nel delirio più totale e in tanti si accalcano nel tentativo disperato di fuggire. Molti muoiono calpestati o soffocati. Sono 135 le persone che hanno perso la vita lo scorso 2 ottobre nella calca che si è creata dopo che la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro i tifosi che hanno invaso il campo e altri che erano sugli spalti. La notizia fa il giro del mondo e a ragion veduta: è il secondo disastro calcistico più mortale della storia.

Indonesia, morti stadio dirigenti incarcerati: la sentenza

Oggi è arrivata la sentenza da parte di un tribunale indonesiano: due dirigenti, gli organizzatori del club di casa Arema FC, sono stati ritenuti colpevoli di negligenza criminale per aver causato la morte di più di un centinaio di persone. Abdul Haris, il presidente del comitato organizzatore del club di casa, è stato condannato a 18 mesi di carcere. L’ufficiale di sicurezza del club, Suko Sutrisno, è stato condannato a un anno di prigione. Il giudice ha affermato che i funzionari del club non sono riusciti a mettere in atto adeguate misure di sicurezza. Sotto processo ci sono anche tre agenti di polizia, accusati di aver ordinato ai loro subordinati di sparare gas lacrimogeni contro i tifosi sugli spalti dello stadio e sul campo. La sentenza è la prima sulla tragedia che ha colpito il Paese ed è scoppiata la polemica da parte delle famiglie delle vittime, che ritengono le pene troppo indulgenti.

Il disastro di Kanjuruhan è stato una delle principali fonti di dolore nazionale in Indonesia. È il secondo disastro calcistico più mortale della storia, dopo la fuga precipitosa del 1964 a Lima, in Perù, dove morirono 328 persone.