Proroga superbonus villette al 30 giugno 2023, si avrebbero tre mesi in più di tempo anche per sconto in fattura e cessione crediti. Il governo guidato da Giorgia Meloni e il Parlamento sono alle prese con il rinnovo della misura che ha consentito alle famiglie proprietarie di unità abitative indipendenti e unifamiliari di beneficiare del 110% di detrazione fiscale. Con gli emendamenti presentati nella giornata di ieri, 8 marzo, alla Commissione Finanze della Camera, si è aperta la strada che porta a un allungamento dei lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione dal 31 marzo al 30 giugno 2023. Ma l’apertura comporta, per il bilancio dello Stato, delle nuove spese che, al momento, sono all’attenzione del ministero dell’Economia e delle Finanze. Peraltro, le famiglie che hanno fatto investimenti, devono considerare che rientrerebbero nella proroga solo se hanno completato il 30 per cento dei lavori entro il 30 settembre 2022.

Proroga superbonus villette al 30 giugno 2023: si fa?

Governo e Parlamento sono alle prese con l’allungamento della scadenza del superbonus villette dal 31 marzo al 30 giugno 2023, con possibilità di una proroga nell’utilizzo delle due opzioni di agevolazione fiscale, ovvero lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta. L’allungamento andrà a vantaggio dei proprietari di villette e di unità indipendenti che al 30 settembre scorso avevano raggiunto il 30% di stato di avanzamento dei lavori (Sal): per questi proprietari è importante avere qualche mese in più di tempo per completare i lavori ed effettuare i bonifici delle spese da sostenere a favore delle imprese dell’edilizia che hanno i cantieri in corso. A partire dal prossimo 1° aprile, senza la proroga del superbonus 110%, la percentuale di beneficio fiscale si dimezzerebbe perché i proprietari delle villette dovrebbero riparare su altri bonus edilizi: in particolare, l’ecobonus con benefici del 50% o del 65%, oppure il sismabonus con detrazioni del 70% o dell’80%. Qualche previsione sulla proroga del superbonus villette al 30 giugno e sull’impegno economico del governo di Giorgia Meloni all’eventuale apertura può essere fatta dalla storia recente degli investimenti effettuati nelle unità abitative unifamiliari e indipendenti. In particolare, nello scorso mese di gennaio 2023 questa tipologia di investimenti ha prodotto una spesa di circa 1 miliardo di euro, con agevolazioni fiscali a regime pari a 1,1 miliardi di euro (110%).

Bonus edilizi unità indipendenti, tre mesi in più per sconto in fattura e cessione crediti

Tuttavia, sulle spese dal 1° aprile prossimo, utilizzando gli altri bonus edilizi minori al posto del superbonus (ecobonus e sismabonus), si stima una detrazione fiscale – se la spesa restasse costante anche nei prossimi mesi – di 700 milioni di euro, che scaturiscono dalla differenza di detrazione fiscale dal 110% alle percentuali più basse dei bonus edilizi minori. In sostanza, il governo di Giorgia Meloni dovrebbe colmare con nuove risorse – che sono il punto interrogativo del governo alla proroga – il gap di detrazione fiscale della maggiore spesa tra il beneficio ottenibile dal 110% se venisse allungato fino al 30 giugno 2023 (e per i mesi, dunque di aprile, maggio e giugno) e la detrazione fiscale che i proprietari delle villette comunque recupererebbero dagli altri bonus minori (dal 50% all’80%, a seconda dei casi). La differenza, pertanto, oscillerebbe prudenzialmente tra i 300 e i 400 milioni di euro al mese, che moltiplicati per i mesi del secondo trimestre 2023 consisterebbero in circa un miliardo di euro. È questa la somma che il governo è chiamato a trovare per prorogare il superbonus villette al 30 giugno 2023. Inoltre, è necessario considerare che tutti questi lavori prorogabili, sono in regola rispetto al decreto 11 del 2023 che ha bloccato i crediti fiscali. In altre parole, per questi lavori è stata presentata la Cilas già molti mesi prima che arrivasse il provvedimento del governo del 17 febbraio scorso: quindi, i proprietari avrebbero tre mesi in più per effettuare la cessione dei credito o avvalersi dello sconto in fattura su interventi che sono già stati avviati da tempo.