Cosa si intende per famiglia monoreddito? Quali sono i bonus per le famiglie 2023? Quanto deve essere l’ISEE per avere diritto alle agevolazioni 2023? La famiglia monoreddito, è il termine utilizzato per individuare i nuclei familiari, in cui lavora una sola persona e, quindi, con un’unica fonte di entrata.
In altre parole, dove il sostegno dell’intero nucleo familiare ricade sulle spalle di colui che percepisce lo stipendio o pensione.
La linea temporale delle agevolazioni, bonus e contributi non è molto ricca, motivo per cui interessa sapere quale beneficio economico richiedere entro la data di scadenza.
Un breve elenco delle misure disponibili per le famiglie monoreddito 2023.
Famiglie monoreddito 2023
La prima misura, è l’assegno unico universale rivolto ai figli. Si tratta della possibilità di ricevere un contributo economico accreditato mensilmente dall’Ente nazionale di previdenza sociale per ogni figlio fino ai 21 anni di età.
L’INPS assegna un importo calibrato in funzione del reddito certificato ISEE e tenendo conto del numero dei membri che compongono il nucleo familiare. A ogni modo, la presenza del reddito è necessaria solo per ottenere un importo più alto.
Infatti, il contributo minimo per i redditi bassi corrisponde al valore di 189 euro per ogni figlio, mentre per i redditi di oltre 40.000 euro annui, spetta un assegno unico pari a 54 euro per figlio.
Le famiglie monoreddito hanno diritto al beneficio economico in funzione dei figli a carico. Inoltre, l’INPS riconosce una maggiorazione, se vengono prodotti redditi da lavoro per ogni genitore.
Bonus genitori figli disabili 2023
Il bonus genitori figli disabili è attivo per il periodo temporale legato al triennio 2021/2023. Si tratta della possibilità di ottenere un contributo economico al mese per un periodo massimo di un anno. Il beneficio può essere richiesto dalle famiglie monoreddito o disoccupati, con figli disabili a carico con una percentuale di invalidità almeno dal 60 per cento.
L’erogazione del beneficio è subordinata dalla presenza di un certificato ISEE del valore massimo di 3.000 euro annui. Esistono anche altre condizioni per i figli disabili a carico da rispettare, tra cui:
- per un figlio disabile spetta un contributo pari a 150 euro al mese;
- per due figli disabili spetta un contributo pari a 200 euro al mese;
- per tre o più figli spetta un contributo pari a 500 euro al mese.
Bonus Comunali e Regionali 2023
Esistono delle agevolazioni richiedibili direttamente presso il Comune o Regione di appartenenza. In linea generale, il contributo spettante alle famiglie monoreddito viene distribuito in base ai criteri previsti nel bando di assegnazione degli aiuti economici messi a regime per sostenere la comunità.
La presenza di contributi gestiti integralmente in ambito comunale prevede l’esistenza di diversi requisiti, condizioni e importi. Per questo, si consiglia di richiedere maggiori informazioni presso il Comune o Regione di appartenenza.
Bonus nido 2023
Le famiglie monoreddito con minori a carico fino a 3 anni possono richiedere un’agevolazione economica per il sostegno della retta scolastica per il versamento della prima infanzia.
Per i figli disabili si ottiene l’assistenza domiciliare.
L’erogazione del beneficio è subordinata dalla presenza del reddito certificato ISEE.
Per maggiori informazioni sul bonus asilo nido 2023 rinviamo al nostro articolo, presente in questa pagina.
Carta acquisti 2023
Il MEF ha fornito le indicazioni principali per il rilascio della Carta acquisti 2023. Si tratta della possibilità di ricevere un importo pari a 80 euro a bimestre. Il beneficio viene rivolto alle persone anziane over 65 e minori di anni tre.
L’erogazione del beneficio è subordinata dalla presenza di uno e più requisiti, tra cui un reddito certificato ISEE uguale o inferiore a 7.640,18 euro.
Per maggiori informazioni sulla Carta acquisti 2023 rinviamo al nostro articolo, presente in questa pagina.
Indennità di disoccupazione 2023
Prevista la possibilità di ricevere l’indennità di disoccupazione Naspi, se l’altro genitore ha perso involontariamente il lavoro. A ogni modo, la richiesta dovrà essere formulata direttamente all’INPS nei modi e termini previsti dalla normativa vigente.
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