L’Italia sarà il Paese che ospiterà l’Europeo di calcio del 2032? A parlare è direttamente il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina: “Nasce da una visione che si sta facendo progetto, organizzare EURO 2032 può contribuire a dare una prospettiva di sviluppo al calcio italiano e all’intero Sistema Paese“.
L’approvazione della risoluzione a sostegno della candidatura italiana per l’organizzazione di UEFA EURO 2032, della 7 Commissione permanente del Senato, è stata così da lui commentata: “È un atto politico di grande valore, perché unanime e trasversale“.
Italia Europeo 2032, parla il Presidente della FIGC Gabriele Gravina
Gravina ha affermato i passaggi che si stanno compiendo: “Stiamo ultimando un dossier serio e credibile, che presenteremo fra un mese questo importante impegno politico rafforza il percorso che abbiamo tracciato e che ci vede quotidianamente al lavoro con il Ministro per lo Sport Andrea Abodi, che condivide il nostro stesso obiettivo. La nostra candidatura nasce da una visione che si sta facendo progetto, organizzare EURO 2032 può contribuire a dare una prospettiva di sviluppo al calcio italiano e all’intero Sistema Paese. Ringrazio il presidente della Commissione Roberto Marti, tutti i componenti e in particolare il primo firmatario, il Senatore Filippo Melchiorre, che con grande responsabilità e senso delle Istituzioni si è impegnato in prima persona per raggiungere questo risultato“.
Una manifestazione come UEFA EURO 2032, non può che portare un rilievo di tipo nazionale per il nostro Paese. Come si legge nella nota della FIGC, con la risoluzione approvata oggi, la 7 Commissione del Senato impegna il Governo a “sostenere e qualificare la candidatura avanzata dalla FIGC per l’organizzazione della fase finale dei Campionati Europei di calcio UEFA EURO 2032, assumendo ogni opportuna iniziativa di propria competenza che valorizzi l’interesse nazionale rispetto a tale evento e alle relative eredità“; nonché a “garantire, conseguentemente, il necessario supporto per il miglioramento delle infrastrutture sportive nell’ambito di progetti di rigenerazione urbana, senza consumo di nuovo territorio, anche attraverso la configurazione di strumenti che favoriscano lo stanziamento e/o il reperimento di idonee risorse finanziarie, pubbliche e private e individuando procedure che assicurano il completamento degli interventi nei tempi richiesti dalla UEFA, anche attraverso una centralizzazione e una semplificazione delle stesse procedure, mutuando modalità già adottate in occasione di progetti e/o eventi ritenuti di interesse nazionale“.
Le 11 città italiane candidate a ospitare le partite dell’Europeo 2032
Un passo avanti verso l’Europeo 2032 in Italia è stato fatto. Sono state presentate le 11 città candidate a ospitare le partite: Milano (Stadio San Siro), Torino (Allianz Stadium), Verona (Stadio Bentegodi), Genova (Stadio Ferraris), Bologna (Stadio Dall’Ara), Firenze (Stadio Franchi), Roma (Stadio Olimpico), Napoli (Stadio Maradona), Cagliari (Stadio Unipol*), Bari (Stadio San Nicola) e Palermo (Stadio Barbera).
*depositato il progetto definitivo del nuovo impianto, il “Nuovo Sant’Elia“, che sorgerà accanto all’attuale Unipol Domus (proprio al posto del vecchio stadio Sant’Elia, che sarà demolito). Questo prenderò il nome dello sponsor dell’attuale casa del Cagliari. Per la sua costruzione sono previsti 25 mesi, dopodiché, dovrebbe essere pronto per EURO 2032.
Come spiegato da Gravina, la scelta non riguarda soltanto la rilevanza sportiva, bensì l’intento di “valorizzare l’immenso patrimonio culturale presente nelle città scelte“.
A sorpresa, assente Udine, che ospita lo stadio Friuli (oggi Dacia Arena) ed è uno dei pochi impianti moderni del nostro Paese. Da segnalare però, che il numero di spettatori attuali dell’impianto – 25 mila posti – è inferiore allo standard minimo previsto per la manifestazione, che è di 30 mila posti.
Quanto detto finora riguarda una prima stesura. Il dossier ufficiale per la candidatura dovrà essere consegnato alla UEFA entro il prossimo 12 aprile. Il rivale principale per aggiudicarsi l’accadimento, è la Turchia.