Luca Argentero e Cristina Marino contro un paparazzo, non è la prima volta che l’attore finisce nell’occhio del ciclone per i suoi atteggiamenti ostili (a volte un po’ aggressivi) verso i fotografi. Se al Christmas World quando si è sottratto ai cronisti aveva la giustificazione di essere con i figli in un momento di festa, quanto accaduto a Milano, invece, non è giustificabile.

I paparazzi sono professionisti da sempre presenti sulla scena, pertanto non li si può additare come maniaci se provano a scattare una foto di un personaggio pubblico all’aperto. Grandissimi attori sono stati paparazzati senza per questo essere scesi ad insultare e a tentare di aggredire il fotografo di turno.

Luca Argentero e Cristina Marino contro un paparazzo, cosa è successo?

Andiamo a ricostruire i fatti di Milano: la famiglia Argentero stava andando a fare una passeggiata al parco con il nuovo arrivato Noè Roberto, un’occasione per tanti fotografi di ritrarre quelli che sono alcuni dei vip più richiesti. L’attore e la moglie però una volta visto che erano stati fotografati a distanza da un paparazzo hanno pensato di riprenderlo con lo smartphone e poi diffonderne la foto con la frase “maniaco”.

Il post è diventato virale, ma le parole utilizzate dalla signora Marino si sono rivelate per lei un boomerang con molti utenti pronti a sottolineare come la sua reazione sia stata esagerata. Il volto del paparazzo era ben visibile e TAG24 svela l’identità: si tratta dello storico fotografo milanese Claudio Mangiarotti, uno dei professionisti più apprezzati sulla scena nel capoluogo lombardo.

Claudio Mangiarotti a TAG24: “Sono io il fotografo additato come maniaco, parole inaccettabili agirò per vie legali”

L’indagine per scoprire chi fosse il paparazzo coinvolto nella storia diffusa da Cristina Marino è durata poco, infatti alcune firme della fotografia romana hanno confermato a TAG24 che si trattava di Claudio Mangiarotti. E quest’ultimo, contattato dalla redazione di TAG24, ha spiegato cosa è successo e cosa intende fare: “È accaduto semplicemente che la signora Marino ha messo una storia che stava andando al parco, io aspettavo da mesi dopo la nascita del neonato di poterli fotografare. Ho deciso di provare perché sono una coppia interessante a livello editoriale, a quel punto mi sono posizionato a distanza ed in modo discreto per poterli immortalare. Io sono solito farmi notare dai personaggi proprio perché così magari possono mettersi a loro agio, infatti lui mi ha visto e mi conosce benissimo”, poi ci sottolinea che era molto tempo che non aveva rapporti con i due “Erano nove mesi che non li fotografo, ma in passato è accaduto. Non mi sarei mai aspettato di essere ripreso con il cellulare dalla signora, per cui ho mollato la presa e me ne sono andato. Loro sono una coppia difficile verso i fotografi questo è risaputo, sembrano cercare sempre lo scontro. Mentre camminavo per strada li ho incrociati di nuovo e hanno cominciato ad additarmi, poi la storia su Instagram l’avete vista tutti”, conclude con amarezza.

Le vie legali contro l’attore e la moglie

Mi sono sentito con l’avvocato perché tanti colleghi mi hanno detto dell’insulto che aveva fatto sulla storia. Lei ha corretto con una storia dicendo che ci sono i paparazzi da tanti mesi. Lei lo sapeva che ero un paparazzo e non un maniaco”, continua amareggiato Claudio Mangiarotti che scatta da più di 50 anni “Fortunatamente la signora Marino nella sua ignoranza non si è resa conto di aver scatenato commenti contro le aprole che ha usato. Lei dice ai follower di non scriverle che deve essere abituata ai fotografi, lei non ha ricevuto solidarietà riguardo all’offesa nei miei riguardi e questo dimostra quanto fosse sbagliata”.

Claudio Mangiarotti spiega che Cristina Marino ha provato a correggere il tiro, ma ormai il danno era fatto: “Lei ha messo un’altra storia dove specifica che il maniaco è colui che ripete la stessa cosa non rendendosi conto che è sbagliato proprio il termine. Io erano nove mesi che non scattavo foto di questa coppia. O porta delle prove che io la fotografo ogni giorno o non può dire una cosa del genere“, annunciando ai nostri microfoni di voler querelare la coppia “Io voglio avere una tutela legale perché è un insulto pesante, ho deciso di denunciarli. Lei sapeva che ero un professionista e non uno stalker. La signora Marino voleva farmi del male in modo scorretto, ha sbagliato lei e ne pagherà le conseguenze. A Milano come giornalisti e fotografi siamo tutti corretti, abbiamo fatto lavori con tanti personaggi e sono sempre arrivato all’accordo. Io ero appena arrivato quando sono stato visto, io mi sono anche fatto vedere perché non mi vado a nascondere. Mi sento offeso come genitore e nonno davanti a queste parole”.

Argentero e i problemi con i fotografi

Argentero ha avuto una questione legale per cui io penso che furbescamente la coppia manda avanti la donna a fare l’ariete contro i fotografi, non va avanti lui perché è recidivo. Se lui alzasse le mani un’altra volta un giudice potrebbe a quel punto punirlo. Uno che picchia la gente delinque e non va bene. Lui è molto attento per questo motivo, manda avanti un soggetto per tutelare così la sua immagine. Noi abbiamo una deontologia professionale e non pubblichiamo immagini dei bambini, siamo famosi per la correttezza e io non ho mai avuto nessuna denuncia, ma il problema non erano i bambini bensì l’atteggiamento di Argentero”, sottolinea Claudio Mangiarotti ricordando la denuncia presa dall’attore per l’aggressione contro i fotografi Sorge e Belmonte a Roma.

Il caso del 2016 con l’aggressione a due paparazzi, la testimonianza di Maurizio Sorge a TAG24

Luca Argentero è dunque noto per non essere un cliente facile, ma ciò non dipende dalla richiesta di privacy per il neonato. Sono tanti i colleghi romani che hanno avuto dei battibecchi con lui, ma c’è qualcuno che avrebbe ricevuto anche delle minacce fisiche dall’interprete di DOC. Nel 2016 quando stava ancora con Miriam Catania davanti al Cinema Europa di Roma avvenne un durissimo scontro per il quale ancora oggi la famiglia Sorge attende si faccia giustizia: “Argentero e la Marino sono due persone discutibili che ci usano per i loro fini e poi vogliono la privacy. Il 4 febbraio del 2016 c’è stato uno scontro tra lui e mio fratello”, spiega Maurizio Sorge a TAG24 “Nonostante la nostra denuncia ancora non si sa niente, la causa legale è morta non siamo mai stati chiamati. Io ho il video di quanto accaduto quella sera (noi abbiamo avuto modo di vederlo ed era già stato diffuso da Barbara D’Urso nella sua trasmissione ndr). Noi non abbiamo iniziato nulla, ma Andrea Belmonte è andato in ospedale per un calcio sul tendine operato. Argentero ha aggredito mio fratello e quest’altro fotografo, nessun paparazzo è aggressivo noi scattiamo solo mentre lui ci ha messo le mani addosso”.

Tornando su quanto accaduto a Milano con Claudio Mangiarotti spiega: “Un paparazzo non è mai un maniaco, ho fatto foto a tante donne nude e non ho mai preso una denuncia. Noi siamo professionisti. È da vigliacchi sparare su un professionista che non si può difendere, questi personaggi credono di essere onnipotenti. Claudio Mangiarotti è un serio professionista che fa degnamente il suo lavoro. Noi lavoriamo nonostante i social abbiano distrutto la nostra professione. La notizia che è nato il figlio l’ha data lui e ora rompe se qualcuno vuole scattare delle foto. Posso dirvi che chi si comporta in questo modo è un parassita”.

La testimonianza del Re dei Paparazzi Rino Barillari a TAG24

La questione del rapporto vip Paparazzi meritava di essere approfondita con quello che è considerato il re della Dolce Vita, per questo TAG24 ha contattato Rino Barillari: “La situazione dei giornali e dei settimanali è catastrofica, tutti si sentono paparazzi. Tutti hanno una macchina fotografica e il telefonino, ormai basta che qualcuno faccia con il cellulare ad Argentero e perdi il servizio. I personaggi invece di dare le notizie al settimanale le mettono sui social bruciando copertine di pubblicità”, poi a proposito dell’attore va contro tendente rispetto ai suoi colleghi svelando un segreto “Argentero con me è sempre stato fantastico, ma questo perché non mi ha mai visto fotografarlo di nascosto. Una volta che ho fatto quello che volevo magari gli sono andato incontro chiedendogli se potessi fare qualche scatto, così lui a quel punto mi riconosceva e sceglieva come farsi ritrarre. Io però avevo già scattato di nascosto quello che volevo. Dipende come uno si pone con il professionista, se non mi vede con chi se la prende. Se lui mi vede le foto non sono originali e hanno meno valore. Il mio lavoro è cambiato molto: sono andato 163 volte all’ospedale, mi hanno rotto 78 macchine fotografiche. Bisogna essere paraculi con certi personaggi”.