In occasione della giornata internazionale della donna, Elly Schlein ha tenuto un incontro con le lavoratrici del settore commerciale per confermare l’impegno del Partito Democratico a rimanere vicino alla popolazione e nei luoghi di lavoro. La Segretaria dem – riporta l’AGI – ha sottolineato che l’emancipazione economica delle donne, importante per contrastare la violenza di genere, dipende anche dalla dignità e dalla qualità del lavoro e del salario. Insieme a lei c’erano Cecilia D’Elia, portavoce della Conferenza delle donne dem, e la Consigliera Regionale del Lazio Marta Bonafoni. La quale, secondo le fonti che filtrano, sarebbe in aria di nomina nella segreteria del Pd. Le parole di Elly Schlein:

È stato un incontro importante con le lavoratrici di settori ad alta occupazione femminile, ma con elevata precarietà. È necessario un intervento legislativo sulla rappresentanza per eliminare i contratti illegali e garantire un salario minimo. Inoltre, bisogna contrastare le forme di lavoro a tempo parziale che rendono i lavoratori e le lavoratrici vulnerabili. La strategia del partito è quella di concentrarsi sui territori, piuttosto che organizzare fazioni interne.

Schlein cerca la vocazione laburista del Partito Democratico. Mettendo al centro, in una sola giornata, il tema del lavoro coniugato alla disuguaglianza. In questo caso, di genere. L’inizio della nuova segretaria appare promettente per il popolo dem, almeno a giudicare dalla risposta popolare: sono circa 4 mila le nuove iscrizioni al Pd da quando è stata annunciata la riapertura dei tesseramenti.

Elly Schlein ed il nodo nomine: si lavora con Bonaccini

C’è ancora attesa per l’incontro tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini. Ad oggi hanno avuto solamente un fugace scambio di battute in occasione del corteo antifascista di Firenze. Al momento si ipotizza che Schlein possa lasciare la presidenza del partito a Bonaccini per garantire un ruolo di rappresentanza alla minoranza liberal-riformista. Il modo per cercare una intesa, riferiscono fonti parlamentari all’AGI, potrebbe essere quello di fare leva sui temi di massima similitudine tra le due aree. Su migranti e politica estera, ad esempio, le posizioni sono speculari ed in quelle caselle, nell’ambito della composizione della nuova segreteria, potrebbero finire le pedine di Bonaccini.

Al momento la volontà di mettercela tutta filtra da ambo le parti. Schlein dice che: “Il mio sforzo sarà quello di essere la segretaria di tutte e di tutti, non abbiamo bisogno di un Pd che prosegua sulla strada delle divisioni interne, delle piccole cose che sottraggono energia al contrasto alle destre”. Bonaccini, dal canto suo, risponde: “Se lo vorrà, sarò pronto a darle una mano. Il popolo del Pd si aspetta da noi maturità. Togliamoci le magliette del tifo, l’unica che dobbiamo indossare è quella del Partito Democratico”.

Per la presidenza del Pd c’è tempo fino a domenica

Da qui a dire che la strada per una gestione unitaria del partito sia spianata ce ne vuole. Intanto c’è da trovare un punto di caduta sulla presidenza dell’assemblea, che poi è la presidenza stessa del partito. L’ipotesi di indicare lo stesso Bonaccini è quanto mai sul tavolo. Ma fonti dem vicine al presidente dell’Emilia-Romagna sottolineano la necessità di tenere separate la partita della presidenza da quella della segreteria e dei capigruppo. Il timing è ormai chiaro: per la presidenza occorre trovare un accordo entro domenica quando l’assemblea verrà convocata per la prima volta e, quindi, si eleggerà l’ufficio di presidenza e la direzione.