L’Esecutivo corre spedito nel trovare un valido escamotage per lo stop cessione dei crediti perfezionati nel 2022. Tutto potrebbe cambiare nuovamente. La posta in gioco è diventata troppo alta, la scelta di serrare lo sconto in fattura e la cessione dei crediti potrebbe scatenare fallimenti e pignoramenti a catena.

Il problema, del 110 potrebbe annullarsi facendo ripartire i crediti edilizi. Per questo, le prossime settimane, giorni e ore potrebbe essere determinati per l’introduzione di una soluzione politica che corra veloce per salvare coloro che risultano “intrappolati” dall’approvazione della banca, non essendo riusciti a cedere i crediti maturati nel 2022.

Entro il 31 marzo 2023 sarà necessario comunicare la cessione all’Entrate, pena la decadenza dal beneficio. Una condizione che esclude la possibilità di presentare un nuovo infasciamento per la cessione presso gli istituti di credito, per una questione di tempistica, venendo meno i tempi puramente “tecnici” legati alla verifica e comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

In tutto questo, l’Unione Europea sembra essere predisposta a rilanciare un nuovo piano votato all’isolamento degli edifici, con l’introduzione di nuovi sostegni per gli immobili. Tradotto in breve, nuovi bonus edilizi europei, ma il governo italiano, però, non appare molto favorevole a quest’ultima iniziativa.

Superbonus sbloccare i crediti è ancora possibile, ecco come

Al vaglio del governo italiano la proposta del deputato Andrea de Bertoldi, di Fratelli d’Italia, che ha avanzato un emendamento per registrare il credito sul sito delle Entrate dalla presa in carico dell’istituto di credito.

Il Relatore il 16 febbraio scorso, ha proposto in un emendamento per la conversione del DL 11/2023 legato al dl 110: la registrazione del credito nel momento in cui la banca se ne fa carico. In questo modo, si taglierebbe l’iter burocratico, una soluzione promossa anche da IlSole24Ore.

In commissione Finanza alla Camera sono stati depositati 311 emendamenti, molti sono i correttivi avanzati per il Superbonus 110%.

Forza Italia, ad esempio ha presentato diversi emendamenti votati allo sblocco dei crediti agganciati a metodo classico di compensazione dei crediti maturati attraverso il modello F24.

Inoltre, viene richiesta la continuità dell’opzione della cessione del credito, quindi, la non applicazione dello blocco sui crediti con sconto in fattura per le aree terremotate, per i territori di rigenerazione urbana, il terzo settore e la rimozione delle barriere architettoniche, come riporta Wired.it.

Nel merito, De Bertoldi ha spiegato l’intenzione favorevole del governo italiano alla risoluzione delle problematiche legate all’avvio degli interventi realizzati in edilizia libera connessi agganciati a cantieri 110 o altre agevolazioni edilizie.

Per queste opere non è semplice determinare la decorrenza dell’inizio degli interventi. Ecco, perché è facile che i lavori avviati intorno dal 16 febbraio rischiano il blocco della cessione.

Quando ritorna la cessione del credito?

Recentemente il Consiglio dei ministri ha confermato la presenza di un decreto legge contenente nuove norme realizzate per consentire un ampio margine di gestione dei bonus edilizi.

Con l’obbiettivo di sbloccare i crediti d’imprese e i conti pubblici, il Ministero dell’Economia e delle finanze ha pubblicato una nota che recita:

 “Con l’entrata in vigore del provvedimento, avvenuta il 17 febbraio 2023, non saranno infatti più consentite la cessione del credito e lo sconto in fattura per i nuovi interventi mentre le due opzioni continueranno a rimanere valide per coloro che invece avranno già avviato i lavori e presentato la Cila nei termini indicati dalla normativa”.

E, ancora, sempre nella stessa nota, il ministro Giancarlo Giorgetti ha spiegato che il decreto:

“Ha il duplice obiettivo di cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici“. 

Il governo italiano tenterà ogni strada possibile per rimediare al pasticcio del blocco dei crediti. Al momento, sono stati presentati all’incirca 300 emendamenti collegati per la conversione del DL 11/2023.

In conclusione, per il momento la normativa impone l’invio della comunicazione per la cessione del credito all’Agenzia delle Entrate, entro e non oltre il 31 marzo 2023, pena decadenza del beneficio fiscale.

Ci si auspica, una soluzione veloce per permettere la cessione dei crediti maturati nel 2022 o un intervento decisivo che tagli la prassi burocratica. Sicuramente, l’ipotesi che porta alla trascrizione del credito nel sito online dell’Agenzia delle Entrate dalla presa in carico dalla banca, ridurrebbe drasticamente i tempi abnormi di attesa che rischiano di affossare i contribuenti.