Esultano per le dimissioni del direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale Roberto Baldoni gli attivisti filorussi di NoName057. “La nostra serie di attacchi all’infrastruttura internet italiana può essere giustamente considerata un successo”, scrivono sui canali Telegram facendo riferimento agli attacchi cyber dei giorni scorsi e aggiungendo che è stato “rimosso dal suo incarico il capo dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica italiana”.


Anche questo è successo dopo le improvvise dimissioni di Roberto Baldoni, l’uomo che aveva guidato l’organismo fin dal momento della sua costituzione, nell’agosto 2021. Evidentemente qualcosa si è rotto con il Governo Meloni, che pure finora non aveva toccato alcuna casella nel comparto della sicurezza. Una mancanza di fiducia avvertita da parte dell’Esecutivo potrebbe aver determinato la scelta del professore. “In realtà” spiegano fonti molto bene informate “il governo di centrodestra punta ad un deciso cambio di passo; sono in arrivo centinaia di assunzioni e i soldi del PNRR”. Ora si punterà a dare al più presto una nuova guida ed un nuovo slancio all’Agenzia. Tra i compiti dell’organismo il supporto ai soggetti pubblici e privati nazionali, che erogano servizi essenziali, nella prevenzione e mitigazione degli incidenti, nonché ai fini del ripristino dei sistemi, nonchè la promozione di campagne di sensibilizzazione e diffusione della cultura della cybersicurezza. Baldoni lascia nel pieno della campagna di attacchi hacker del collettivo filorusso Noname057(16) che anche nei giorni scorsi ha preso di mira siti di una serie di ministeri ed istituzioni. Non è una novità, nè un fenomeno italiano, visto che la campagna cyber di Mosca ha nel mirino tutti i Paesi che sostengono l’Ucraina. Il sistema ha comunque tenuto e non si sono verificati disservizi rilevanti.

Il referente politico del direttore dell’Agenzia è il sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica. I due erano presenti martedì scorso alla sede dell’intelligence di piazza Dante per l’illustrazione della relazione annuale dei servizi che, come ogni anno, ha dedicato ampio spazio.alla minaccia cibernetica. Baldoni era stato a capo della struttura di difesa cyber dello Stato fin dal gennaio 2018, quando era stato nominato vicedirettore del Dis con il compito di “sviluppare l’Architettura nazionale di Cybersecurity e coordinare le azioni di mitigazione degli attacchi cyber con impatto sulla sicurezza nazionale”. Dal 2002 è professore ordinario di Informatica all’università La Sapienza di Roma dove ha fondato nel 2011 e diretto fino al 2017 il primo centro di ricerca in Italia su “Cyber Intelligence e Sicurezza Informatica”. Nel 2014 ha fondato e diretto fino al 2017 il Laboratorio nazionale di cybersecurity d’Italia che ha riunito più di 200 professori di 45 università pubbliche e private d’Italia. Ora si cambia. Il Governo punta a sostituire in tempi brevi il professore (la nomina potrebbe arrivare già nel consiglio dei ministri di domani e secondo autorevolissime indiscrezioni potrebbe trattarsi di un big proveniente dalle fila della Corte dei Conti) per dare una nuova guida all’Agenzia, che ha in Nunzia Ciardi il vicedirettore. Il Pnrr ha stanziato ben 623 milioni di euro al settore, mentre sarà riservata all’implementazione della Strategia nazionale di cybersicurezza una quota pari all’1,2% degli investimenti nazionali lordi su base annuale. Toccherà al successore di Baldoni gestire questi ingenti risorse, secondo le indicazioni che arriveranno dal nuovo governo di centrodestra.