Inchiesta Covid Speranza. A Giuseppe Conte e agli ex ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede non sono imputabili responsabilità per la gestione del Covid 19 perché nella condizione pandemica non si potevano prendere decisioni senza “contemperare interessi diversi”, in particolare la tutela della salute e la tenuta socio-economica. E’ quanto si legge nel documento con cui il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato la posizione degli indagati. L’inchiesta era partita in seguito alle denunce da parte delle associazioni dei familiari delle vittime, consumatori e sindacati e riguardava i reati di epidemia colposa e omicidio colposo. Nelle stesse ore però la Procura di Bergamo ha trasmesso a quella di Roma una parte degli atti sull’inchiesta Covid.

Inchiesta Covid, i pm di Roma indagano gli ex ministri della Salute

Si apre così un nuovo filone d’inchiesta sulle vittime della pandemia di Covid19 in cui sono indagati l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, Beatrice Lorenzin e Giulia Grillo ma anche l’ex numero due dell’Organizzazione mondiale della Sanità Ranieri Guerra e quattro tecnici del Dicastero. Per i pm di Bergamo sarebbe mancato l’aggiornamento del piano pandemico e ci sarebbero delle responsabilità anche per quanto riguarda i dati falsi comunicati a Oms e Commissione europea. L’inchiesta è uno stralcio di quella della Procura di Bergamo, che per competenza territoriale ha trasmesso gli atti a quella di Roma. Qui si dovrà decidere se procedere e avviare effettivamente una nuova indagine.