“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”. E’ una poesia che è stata attribuita spesso erroneamente attribuita a Bertolt Brecht fin dagli anni settanta ma non risulta che il drammaturgo tedesco l’abbia mai recitata. I versi originari sono del pastore protestante Martin Niemöller e sono stati modificati nel corso del tempo ma sempre utilizzati per richiamare i cittadini a prestare attenzione alle discriminazioni.

Candidato sindaco scaricato perché conferma di appartenere alla massoneria

E’ un pensiero che mi è tornato in mente spesso negli ultimi giorni dopo aver saputo che un candidato sindaco di Siena, Emanuele Montomoli, che la coalizione di centrodestra aveva deciso di sostenere, è stato “scaricato” perché in una intervista aveva confermato una notizia che si trova da tempo sul web, cioè la sua appartenenza alla massoneria del Grande Oriente d’Italia. Nello stesso comunicato in cui Fratelli d’Italia dice di non poter più sostenere Montomoli, ammette che il professore universitario e fondatore di una società del mondo farmaceutico sarebbe stato una bravo sindaco, però…. c’è un però: è massone. E, badate bene, il candidato sindaco lo dice pure, senza nascondersi, in ossequio alla tanto richiesta trasparenza che, in questo e altri casi, serve per impallinare chi dice che la sera va in loggia. Non è un episodio da sottovalutare perchè oggi tocca a Montomoli ma domani può toccare ad appartenenti ad altre associazioni perché si comincia dai massoni ma non si sa dove si arriva ed ecco che ritorna “un giorno vennero a prendermi…”. E non c’era più nessuno a protestare.

Stefano Bisi