Volodymyr Zelensky torna sulla questione centrale di Zaporizhzhia, affermando che il tutto debba necessariamente tornare sotto il controllo di Kiev. Si tratta di un altro monito da parte del leader gialloblu, con la situazione legata a Zaporizhzhia che continua a far preoccupare dopo quanto accaduto nel mese di aprile di un anno fa. Le milizie russe, ormai da tempo, tengono sotto d’occhio l’area limitrofa alla centrale, anche se al momento tutte le risorse si concentrano in quella che è stata già definita come la “battaglia di Bakhmut”. In quest’area del Paese, infatti, si concentrano i principali sforzi di entrambe le milizie.
Le parole di Zelensky arrivano dopo aver ricevuto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: “La centrale nucleare di Zaporizhzhia deve tornare sotto il controllo dell’Ucraina”. Non ci sono state mezze misure, dunque, per questo dialogo tra Kiev e l’Onu, anche se il tema principale resta quello dell’avanzare del conflitto. Mentre dunque si cercano accordi per quanto riguarda il possibile “patto di pace”, Zelensky mantiene ferma l’asticella dicendo di voler tornare al controllo della centrale di Zaporizhzhia.
Proprio il tema legato alla sicurezza e alla protezione delle centrali nucleari in Ucraina è stato al centro degli ultimi colloqui, come riportato testualmente dal leader ucraino nella conferenza stampa successiva all’incontro con Guterres, in base a quanto riportato da Ukrinform:
“Oggi abbiamo discusso di come fermare il ricatto nucleare della Russia e ripristinare la sicurezza in tutte le centrali nucleari ucraine, sicurezza che è stata violata dalla Russia. In particolare la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia: la centrale deve tornare sotto il pieno controllo ucraino: è una questione di sicurezza globale, non solo di sicurezza ucraina”.
Zelensky, non solo Zaporizhzia: il conflitto imperversa
Zelensky, in questo momento, non deve monitorare soltanto quanto avviene a Zaporizhzhia. Da qualche mese, infatti, imperversa la cosiddetta “Battaglia di Bakhmut” e tutto resta ancora in bilico nella porzione orientale ucraina di Donetsk. Al momento le forze militari della Russia tengono sotto scacco proprio questa porzione di terra, come annunciato dal capo del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin: “Tutta la parte a est del fiume Bakhmutka è completamente sotto il controllo della Wagner”, ha affermato.
La tesi di Prigozhin viene confermata anche da alcuni portavoce della regione, tutti facenti parte di piccole parti militari ucraine. In base a queste indiscrezioni proprio piccoli gruppi di truppe ucraine si stanno ritirando caoticamente lungo le strade di campagna. Allo stesso tempo, le strade asfaltate che portano alla città sono interrotte e controllate dall’artiglieria russa e le strade intrise di fango non permettono ai nemici di spostare i rinforzi lungo le strade di campagna.