Durante un’udienza d’accusa nella capitale Kinshasa, i pubblici ministeri hanno chiesto la pena di morte per le sei persone accusate dell’omicidio l’ambasciatore italiano Luca Attanasio nella Repubblica Democratica del Congo. Come riporta il sito d’informazione locale ‘Actualité’, la pena di morte è spesso richiesta e comminata nella RDC nei casi di “sicurezza nazionale”, ma non viene applicata da 20 anni ed è sistematicamente commutata nell’ergastolo.

Omicidio Luca Attanasio in Congo, la vicenda

Luca Attanasio, ex ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, è stato tra le tre persone uccise il 22 febbraio 2021, quando un convoglio delle Nazioni Unite è caduto in un’imboscata nell’est del Paese. Le altre vittime sono state l’autista Mustapha Milambo e l’ufficiale di polizia italiano Vittorio Iacovacci.

A ottobre è stato aperto a Kinshasa un tribunale militare per esaminare gli omicidi.

Giovedì scorso, il procuratore militare Bamusamba Kabamba, ha dichiarato alla corte che le vittime erano state rapite” e “trascinate in profondità nella foresta prima di essere uccise”.

Chiesta la pena di morte

Questa mattina la procura del Congo ha chiesto la pena di morte per tutti e sei gli uomini accusati nel caso. Cinque degli uomini sono detenuti in carcere a Kinshasa, mentre l’altro è in fuga.

Durante le precedenti udienze, l’accusa ha definito gli imputati criminali che inizialmente avevano intenzione di rapire l’ambasciatore e chiedere un riscatto di 1 milione di dollari.

Gli imputati, arrestati nel gennaio 2022, hanno negato qualsiasi illecito e hanno affermato che le loro confessioni iniziali erano state estorte con la tortura. Intanto è prevista un’altra udienza sabato, dove la difesa dovrebbe concludere il suo caso. Una sentenza definitiva è attesa in una data successiva non definita.

Ricordiamo che gran parte della Repubblica Democratica del Congo orientale è preda di gruppi armati, molti dei quali sono un retaggio di guerre regionali scoppiate tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Gli attacchi della milizia contro i civili nella regione instabile sono purtroppo comuni.