Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg sembra tradire per la prima volta una certa preoccupazione per il destino di Bakhmut, il villaggio simbolo della contesa tra Russia e Ucraina. Durante i lavori a Stoccolma tra i ministri della Difesa dell’Ue, il diplomatico norvegese ha pronunciato frasi tutt’altro che rassicuranti per Kiev.

Non possiamo escludere che Bakhmut possa cadere nei prossimi giorni

“Sotto il controllo russo” è la parte sottintesa, ed è la conclusione di un ragionamento in cui, secondo il suo parere, la Russia sta cercando di concentrare qui le sue forze per compensare una strategia fin qui fallimentare, dati gli scarsi in passi in avanti e le ingenti perdite subite.

Stoltenberg guarda al dopo Bakhmut: “Continuare a supportare Ucraina”

Bisogna dunque prendere atto di questo cambio di rotta da parte del segretario Nato. Anche perché Stoltenberg non si è limitato a prevedere la caduta di Bakhmut, bensì il fatto che “ciò ci impone di non sottovalutare la minaccia di Mosca”.

Poi, come per correggere il tiro, il leader dell’Alleanza Atlantica precisa che “la caduta di Bakhmut non costituirà un punto di svolta nella guerra in Ucraina”, anzi, “sarà la prova definitiva dell’esigenza di continuare a supportare militarmente Kiev”.

Intorno alla città conosciuta anche con il nome russo di Artemivsk si combatte dallo scorso maggio, in maniera più intensa da dicembre. Nei giorni scorsi il gruppo mercenario Wagner aveva rivendicato il controllo delle infrastrutture intorno alla città, evenienza smentita dal presidente Zelensky. Nel frattempo la città è di fatto spopolata, con poche migliaia di civili rimasti dentro il perimetro.

Stoltenberg ha invece glissato su un altro punto controverso, soprattutto dal versante di Mosca: il misterioso sabotaggio ai gasdotti Nord Stream nel Baltico. Il Cremlino ha già dichiarato di avere le prove della manomissione dell’Occidente, mentre il segretario afferma “di non essere ancora in grado di identificare la matrice”.