“Non festa della donna”, esordisce Luxuria. Per la Giornata Internazionale della Donna abbiamo intervistato Vladimir Luxuria, ex membro della Camera dei deputati. Tra le tematiche principali quelle delle pari opportunità, del tasso di femminicidi nel nostro Paese e del valore della Giornata Internazionale della Donna: “E’ sempre importante ricordare che non parliamo di “festa della donna” ma di “Giornata Internazionale della Donna”, perché ancora c’è molto poco da festeggiare”.

C’è invece molto da ricordare. E’ internazionale, metterei ancora di più l’evidenziatore su questa parola, perché non dobbiamo dimenticare le donne che rischiano la vita solo perché non vogliono mettersi un velo in Iran o le donne che rischiano di essere lapidate perché magari si sente il suono dei tacchi sotto a un burka o rischiano di vedersi amputate le dita perché hanno lo smalto e sono costrette a vedere il mondo da colori a quadretti”. Vladimir Luxuria prosegue con l’obiettivo di ricordare sempre queste tematiche:

“Questo ce lo dobbiamo sempre ricordare. Dobbiamo ricordare le mutilazioni che subiscono molte donne in molte parti del mondo, solo perché la clitoride somiglia troppo al pene. O a tutti quei divieti che vengono fatti alle donne sulla loro femminilità perché altrimenti questa femminilità può tentare gli uomini. Quindi deve essere una battaglia che dobbiamo fare a livello mondiale tutte le donne, nate o diventate, insieme agli uomini”.

Festa della Donna, Luxuria: “Alcuni obblighi sono ancora necessari”

In questi anni sono stati tanti i diritti calpestati nei confronti delle donne. Vladimir Luxuria, alla luce della giornata odierna, ha voluto analizzare quelli principalmente colpiti nella sfera al femminile: “Parlerei del diritto alla vita, il diritto primario. Ancora oggi rischiamo di essere assuefatti dalle notizie di femminicidio che avvengono continuamente in Italia. Questo è il primo diritto. Il diritto al lavoro, a non sentirsi costrette a dover dimostrare di essere più brave degli uomini e soprattutto parità di reddito se una donna fa lo stesso lavoro di un uomo”.

Sugli obblighi che la politica deve assumersi Luxuria ha detto la sua in questo modo: “Purtroppo alcuni obblighi, le cosiddette quote rosa, sono ancora necessari nella politica, nei consigli di amministrazione, in tutti i settori della vita lavorativa e sociale. Tutto questo perché ancora oggi la strada è lunga, non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo delle pari opportunità. Spero davvero di vivere un giorno senza doverci preoccupare del numero di donne presenti perché arriveremo un giorno alle pari opportunità, alla meritocrazia, smettendo di avere roccaforti femminili e uomini che non vogliono cedere i posti di potere”.