Voli, dopo il fermo pandemico si torna a viaggiare fortemente ma i prezzi triplicano ed il pericolo di cancellazioni è sempre più plausibile. Nonostante il caro bollette, l’inflazione ed i prezzi che continuano a salire senza sosta, sembra che gli italiani abbiano una voce delle spese previste per il 2023 che resterà invariata: quella relativa ai viaggi e vacanze. Il turismo, infatti, rimane infatti una priorità assoluta nelle uscite personali.
Voli: salgono i prezzi ma gli italiani vogliono viaggiare
Dopo il blocco die voli per la pandemia da Covid-19, il mondo adesso ha deciso di non perdere più tempo e tornare a viaggiare ma deve fare i conti con l’inflazione ed un caro vita che difficilmente placherà la propria salita a stretto giro. Voli nazionali ed internazionali hanno visto triplicare il loro prezzo rispetto all’epoca pre pandemica e come se non bastasse l’aumento di prezzo, per chi viaggia purtroppo c’è sempre più frequente il rischio di rimanere a terra a causa di scioperi e varie cancellazioni. Il viaggio non solo ha uno scopo ricreativo ma fa bene al morale, ed uno dei modi migliori per uscire dalla monotonia ed evitare la malinconia è viaggiare. Uno studio effettuato dalla Washington State University, ha appurato che viaggiare, cambiare la routine, aiuta lo spirito a stare bene. E questo perché si esce temporaneamente dalla propria zona di comfort e annulla la routine. Secondo lo studio effettato, non si tratta solo di una reazione istintiva che può sembrare scontata. E’ una vera e propria reazione chimica che si scatena nel cervello. Il presidente f.f. di Fiavet Confcommercio Giuseppe Ciminnisi, intervenendo durante la trasmissione “Pomeriggio Con Noi” in onda ogni giorno su Cusano Italia Tv, condotta da Francesca Romana Macrì e Francesco Acchiardi ha spiegato la situazione legata a questi problemi cercando di dare alcuni consigli ai consumatori: ” Con le situazioni venutasi a creare in questo momento con le compagnie aeree, la sicurezza di non rimanere a terra non c’è, la gestione aerea è un rapporto commerciale e Fiavet ha più volte espresso la volontà che siano Enac e Iata a prendere provvedimenti verso quelle compagnie che approfittano della situazione.”
Prezzi lievitati e cancellazioni
L’analisi sull’aumento del prezzo dei voli è stata redatta dal Corriere della Sera che ha preso in esame 41 compagnie aeree e 35 aeroporti sul territorio nazionale. Quello che arriva subito all’occhio è l’aumento dei titoli di viaggio da gennaio a dicembre, ossia in questi dodici mesi: Nel primo trimestre si facevano ancora i conti con i postumi della pandemia da Covid-19 ed i biglietti dei voli costavano mediamente il 48% in meno rispetto al primo trimestre del 2019. La bella stagione ha fatto praticamente da spartiacque con il periodo della “fine” pandemia da coronavirus con aumenti che hanno toccato il picco ora, costando quasi un quarto in più rispetto al 2019. Oltre all’impennata dei costi con cui tutti facciamo i conti (generi alimentari e bollette), gli aumenti riguardano anche il prezzo dei voli e in maniera particolare il mese di dicembre se confrontato agli altri mesi del 2022 e al periodo pre-pandemia. Un biglietto medio per una destinazione nazionale o estera, infatti, nell’ultimo mese di quest’anno è costato 122,4 euro, più 25 percento rispetto a tre anni fa ma anche un più 13 percento rispetto all’anno scorso.