Il caso Cospito approda alla Corte Costituzionale, dopo che la Corte d’assise d’appello di Torino ha sospeso il processo ancora in corso a carico dell’anarchico relativo ai due ordigni piazzati davanti alla Scuola allievi carabinieri di Fossano. L’udienza della Corte sarà pubblica e sarà fissata per il 18 aprile. Al centro della disputa c’è il reato di strage politica e la decisione della Consulta potrebbe fare la differenza fra la condanna all’ergastolo o una pena inferiore. Intanto il legale dell’anarchico fa sapere che le sue condizioni di salute si aggravano ulteriormente.

L’attentato alla Scuola allievi carabinieri di Fossano

Alfredo Cospito è stato condannato per l’attentato a Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo nucleare ed è in attesa di giudizio per un’altra vicenda: quella delle bombe alla Scuola allievi carabinieri di Fossano. La vicenda risale al giugno del 2006 e si tratta in realtà di una attentato fallito perché le esplosioni non fecero fortunatamente vittime. Il processo iniziò nel 2017 a Torino ed era a carico di due persone, tra cui Alfredo Cospito, condannato a 20 anni di carcere. L’intero procedimento arrivò fino alla Cassazione, che però lo rimandò alla Corte d’Appello perché nel frattempo la Procura aveva chiesto di riqualificare il reato, non più “strage comune” ma “strage politica”. All’anarchico veniva contestato il metodo utilizzato. Le due bombe avrebbero avuto, secondo chi indagava, l’intento dichiarato di uccidere i militari perché erano state programmate per esplodere l’una dopo l’altra a distanza di venti minuti. La Corte d’assise d’appello di Torino ha così sospeso il processo e rinviato la questione alla Corte Costituzionale.

Caso Cospito, su cosa deve pronunciarsi la Corte Costituzionale?

La Corte Costituzionale dovrà quindi pronunciarsi sull’ammissibilità del reato di “strage politica” e la decisione probabilmente farà la differenza tra la condanna all’ergastolo o a 20 anni di carcere, come invece deciso in precedenza. Il nodo riguarda la concessione o meno delle attenuanti, perché Cospito deve rispondere di “recidiva reiterata specifica”, malgrado la ‘lieve entità’ del fatto. In questi case la legge stabilisce che non debba essere applicato il “bilanciamento”. La Corte Costituzionale deve quindi stabilire se questa previsione si applichi o meno al reato di “strage politica”.