Naufragio Cutro quarto scafista. Nella tarda serata di ieri è stato arrestato al confine con l’Austria un turco di 28 anni accusato di essere il quarto scafista dell’imbarcazione naufragata il 26 febbraio davanti alle coste di Steccato di Cutro. Gun Ufuk è stato fermato dalla polizia di frontiera e dai carabinieri che indagano sul naufragio. Dopo la strage di migranti, erano già finiti in carcere tre uomini, tra cu un minorenne, ritenuti gli altri tre scafisti. Il giudice aveva disposto la misura cautelare in carcere per gli scafisti che sono accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, naufragio colposo e lesioni. Nell’ordinanza di convalida il Gip ha scritto: “Lo sbarco sulle coste calabre non può essere ritenuto frutto di un accordo tra 4 amici al bar che, imbattutisi per caso fortuito in almeno 180 disperati, decidono di affrontare i pericoli del mare per speculare sul desiderio di libertà dei disperati”.

Naufragio Cutro quarto scafista, è stato incastrato da un video

In seguito al naufragio, il quarto scafista si era reso irreperibile. Ad incastrarlo sarebbe stato un video ritrovato sul cellulare dello scafista minorenne, ora detenuto nel carcere minorile di Catanzaro. Dall’applicazione Snapchat sono stati rinvenuti alcuni filmati che, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Michele Ciociola, “dimostravano le responsabilità penali di Gun Ufuk, immortalato alla conduzione dell’imbarcazione e dei due cittadini pakistani che si dimostravano in posizione differenziata rispetto al resto dei migranti”. Come raccontato da alcuni testimoni, una volta avvenuto il naufragio dei migranti, l’uomo sarebbe scappato abbandonando l’imbarcazione senza prestare soccorso. Uno dei sopravvissuti al naufragio ha raccontato: “A volte scendeva personalmente in stiva per controllare le persone poiché il pakistano spesso litigava con noi migranti con atteggiamento provocatorio e non è stato fatto scendere in stiva. È uno di quelli che è scappato con il gommone insieme al siriano e a un altro turco, sempre per come ho appreso dagli altri migranti”. Un altro superstite ha raccontato ai magistrati di aver visto l’uomo con un altro turco mentre era intento a prendere degli oggetti neri simili a tubi, per poi gettarli in acqua e fuggire aggrappandosi a quelli. Una ipotesi è che con questo stratagemma l’uomo avesse pensato di confondersi tra i migranti. Un altro ha invece raccontato: “L’ho visto più volte guidare a volte scendeva personalmente in stiva per controllare le persone. E’ uno di quelli che è scappati con il gommone con il siriano e un altro turco”. Nell’arco di una settimana, Gun Ufuk era riuscito a raggiungere il confine con l’Austria dove poi è stato fermato.

Due corpi recuperati

Si aggrava sempre di più il bilancio delle vittime del naufragio di migranti avvenuto lo scorso 26 febbraio davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese. 17 corpi rinvenuti sono di minori che sono stati identificati grazie al lavoro della Polizia Scientifica di Crotone. Questa mattina sono affiorati nelle acque del mare altri due corpi. Si tratta del cadavere di una bambina presumibilmente di età compresa tra i 3 e i 4 anni. La salma è stata portata in obitorio. L’identificazione è difficile a causa della lunga permanenza in acqua. Poi è stato recuperato anche il corpo di una donna di cui non si conoscono le generalità. Tre dei minori sopravvissuti sono ricoverati ancora nel reparto di Pediatria dell’ospedale. Le ricerche proseguono senza sosta con mezzi aerei, navali, sommozzatori, droni e personale di presidio a terra di Guardia Costiera, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile regionale. Domani pomeriggio intanto si svolgerà la riunione del Consiglio dei ministri presieduta da Giorgia Meloni. Ancora non sono stati comunicati orario, sede ed ordine del giorno della riunione.