L’Italia di Roberto Mancini, campione d’Europa in carica, si appresta ad iniziare la fase di qualificazione ad Euro 2024 che si disputerà in Germania. Gli Azzurri, dopo aver partecipato ai Mondiali di Qatar 2022, hanno messo nel mirino la competizione continentale, in cui proveranno a bissare il successo maturato nel 2021 a Londra. Per accedere al tabellone principale, l’Italia di Roberto Mancini dovrà superare la fase di qualificazione. La Nazionale italiana è inserita nel gruppo C e giocherà le prime due partita contro l’Inghilterra (in programma il 23 marzo alle ore 20:45) e Malta (in programma il 26 marzo alle ore 20:45). Il Commissario tecnico ha parlato dell’avvicinamento alle due gare ai microfoni de Il Messaggero.
Mancini: “Inghilterra? Tra le più forti in giro. Ci sono grossi punti interrogativi”
Da Euro 2020 a Euro 2024, il comun denominatore è l’Inghilterra. Il cammino verso l’Europeo di Germania si aprirà proprio contro la squadra di Southgate: “È tra le più forti in giro – ha esordito Roberto Mancini a Il Messaggero – Al Mondiale è stata eliminata dalla Francia anche immeritatamente. È importante cominciare bene, ci vuole uno stadio pieno di amore per l’Italia. Come ogni domenica in cui gioca il Napoli“. L’Italia, però, ha un grosso problema: manca un vero numero 9 e anche Ciro Immobile non sarà della partita a causa dell’infortunio rimediato nei giorni scorsi (QUI le ultime): “I problemi sono seri. Immobile è ko, Raspadori in forse. Ci sono grossi interrogativi. I nostri attaccanti centrali, quasi tutti, hanno giocato pochissimo negli ultimi mesi. Non ne abbiamo uno che sia un titolare, fatta eccezione per Gnonto, impiegato un po’ di più nel Leeds e può agire da punta centrale. Ma per il resto, siamo messi male: pure Scamacca è reduce da un infortunio, Belotti gioca poco. In difesa e a centrocampo le soluzioni ci sono. E lì in attacco che abbiamo problemi ma non perché non ci siano talenti. Ma devono giocare. E non giocano. I nostri giovani hanno qualità per stare anche in serie A. Serve chi gli dia fiducia“.
In attacco, quindi, ecco la convocazione per Andrea Compagno dell’FCSB: “Lo seguo da due anni, peraltro gioca sempre e fa pure gol“. Poi un commento su Moise Kean, che ha appena ricevuto due giornate di squalifica: “Gioca in un ruolo dove siamo carenti. È giovane, la speranza è che migliori”. Oltre alle punte, Roberto Mancini si è anche soffermato su Nicolò Zaniolo, che si è da poco trasferito al Galatasaray: “Gli ho detto anche io, quando ha chiesto il mio parere, di andare al Galatasaray – ha proseguito – Spero che giochi perché per noi è importante. Andare in Turchia era l’unica possibilità“. Infine, il Commissario tecnico italiano ha anche parlato del dualismo tra i pali tra Donnarumma e Meret: “Gigio è il nostro numero uno, la gerarchia è questa. Meret lo abbiamo sempre chiamato e apprezzato ma il titolare è Donnarumma”.
“Vialli? Saranno giorni difficili”
L’Italia di Mancini riparte da Napoli, ma ha perso uno dei suoi leader, Gianluca Vialli: “Saranno giorni difficili, il vuoto grande che sento ogni giorno lo sentiremo più forte. Tutto quello che ci ha lasciato deve esserci utile per il nostro presente e il nostro futuro”.
Poi il Commissario tecnico ha messo la parola fine sulla mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022: “Basta pensarci. È stata una delusione. Ma dobbiamo mettere tutto alle spalle, delusioni e le cose belle”. Infine, un pensiero su Napoli: “L’emozione dello stadio gigantesco, avevo 16 anni e mezzo ed ero titolare nel Bologna. Ricordo pure il primo gol al San Paolo: era il 1984, il Napoli si salvò a fatica ma poco dopo arrivò Diego Maradona. Una volta Mantovani, forse scherzando, mi disse che Ferlaino lo aveva chiamato per portarmi a Napoli. E lui rispose: “Certo, a patto che facciamo uno scambio con Diego’. Maradona? Un dono del dio del calcio“.