E’ morto l’ex presidente della Lazio Gianmarco Calleri: he si è spento ieri notte, 7 marzo 2023, all’età di 81 anni. Ex centrocampista, da calciatore ha vestito le maglie di Novara, Simmenthal Monza e Lazio. Nel 1986 ha acquistato la Lazio, prima di cederla risanata e competitiva nel 1992 a Sergio Cragnotti. Era tornato nel mondo del calcio nel 1994 diventando presidente del Torino ma l’avventura con i granata fu meno fortunata rispetto a quella vissuta a Roma. Una curiosità: nel corso della sua carriera ha avuto anche un piccolo ruolo (con lo pseudonimo di Marco Reims) nel film del 1975 “Perché si uccidono – La merde” di Mauro Macario. Le cause della morte sono legate al cuore.
Gianmarco Calleri cause morte, età e carriera: chi era l’ex presidente della Lazio
Gianmarco Calleri aveva 81 anni ed è morto a causa di problemi cardio-polmonari. Prima di diventare un dirigente sportivo è stato calciatore, crescendo proprio nelle giovanili della Lazio, pur non avendo mai esordito in prima squadra. La sua carriera da dirigente è stata sicuramente più importante di quella da calciatore. Sotto la sua presidenza, dopo aver acquisito insieme al finanziere Renato Bocchi il club dal gruppo Chimenti nel 1986, la società biancoceleste è tornata ad essere un club competitivo con l’arrivo di grandi campioni come Paul Gascoigne. Ha iniziato, inoltre, un processo di ammodernamento delle sue strutture. Calleri ha acquistato i terreni dove sui quali è stato costruito l’attuale Centro Sportivo di Formello (alle porte di Roma). Dopo aver risanato i conti della società nel 1992 l’ha ceduta a Sergio Cragnotti.
La contestata esperienza a Torino
Non è riuscita a Gianmarco Calleri l’impresa di ripetere con il Torino i successi della Lazio, dato che la sua presidenza durata dal 1994 al 1997 è stata molto contestata dai tifosi e ha visto la cessione sistematica di campioni delle giovanili come il talento emergente Bobo Vieri. Dopo la retrocessione in B cedette la società nel 1997. La sua ultima esperienza come massimo dirigente calcistico è stata in Svizzera al Bellinzona, dal 1998 al 2001. Aveva provato senza successo la scalata alla proprietà del Genoa nel 2003, mentre nel 2004 tentò di riacquistare la Lazio ma la sua offerta venne battuta da quella di Claudio Lotito.
Il ricordo in esclusiva di Angelo Gregucci a TAG24: “Per me è stato un padre, ha fatto risorgere la Lazio dalle ceneri”
La redazione di TAG24 ha contattato Angelo Gregucci: il difensore è stato colonna portante della Lazio guidata dal compianto Gianmarco Calleri: “Per me non è stato solo un presidente, ma un padre. Lo posso definire come il surrogato calcistico di un padre che ha creduto in un figlio. Tutti mi dicevano che era mio padre perché non sono stato con lui solo alla Lazio, ma anche all’Alessandria. Tante decisioni della mia carriera hanno il comune denominatore di Gianmarco Calleri. Oggi si unirà al fratello Giorgio, molti non lo ricordano ma erano perfetti perché lui era il visore e venne a mancare questo ad un certo punto nella sua esperienza laziale. È stato un personaggio brillante, un uomo vispo, nella vita intraprendente che ha inventato le guardie dei portavalori solo per dirne una. Faccio le condoglianze al suo vero figlio”.
“La Lazio gli deve tante opportunità realizzate” – continua poi Angelo Gregucci quando gli chiediamo dell’eredità lasciata da Gianmarco Calleri al popolo biancoazzurro – “Il mondo della Lazio gli deve l’utopia dei meno 9, credo che quella squadra a livello sportivo sia un valore identitario e una memoria storica indelebile. Quanto accaduto in quella stagione servì a mettere le fondamenta di un futuro di cui Calleri è stato protagonista, creando un’unità incredibile dopo aver superato le difficoltà. Lui è stato l’araba fenice, dalle ceneri di quella stagione è partita la nuova storia della Lazio verso una progressione disumana che ha portato alle vittorie europee e in Italia. La Lazio è caratterizzata da due blocchi formidabili, il primo con Maestrelli e gli scudettati del ’74 e il blocco Cragnotti che ha dato splendore senza precedenti alla storia della Lazio. La gente però ricorda che in mezzo c’è la Lazio sentimentale di Calleri, lui è stato un personaggio importante”.
Il cordoglio della Lazio
“Il presidente Claudio Lotito e tutta la Società Sportiva Lazio piangono la scomparsa di Gianmarco Calleri, ex calciatore e Presidente biancoceleste dal 1986 al 1992. Durante la sua prima stagione, condusse i biancocelesti a una leggendaria salvezza, evitando la retrocessione in Serie C nonostante i 9 punti di penalizzazione. L’anno successivo riportò il club in Serie A e lo risanò a livello economico, regalandogli una presenza stabile nella massima serie, grazie anche agli acquisti di calciatori rimasti nel cuore dei tifosi biancocelesti come Ruben Sosa, Riedle, Doll e Gascoigne. Prima di vendere la Lazio a Sergio Cragnotti, Calleri acquistò anche i terreni sui quali sarebbe poi nato il Centro sportivo di Formello, casa del club capitolino dal 1997”.
Lo scrive, in un comunicato, la S.S. Lazio, ricordando Gianmarco Calleri, scomparso oggi all’età di 81 anni.