Thomas Bricca news. Procedono a ritmo serrato le indagini sull’omicidio del giovane di Alatri. Finora nel registro degli indagati risultava iscritto solo Mattia Toson. Ad insospettire gli inquirenti era stato un buco di mezz’ora nell’alibi che lui aveva fornito per la notte in cui Thomas ha perso la vita. Quella sera stessa Mattia si era presentato sconvolto ad una festa come se fosse successo qualcosa di grave. La circostanza è stata riferita da alcuni testimoni e confermata anche dal padre della vittima: “Alcuni presenti mi hanno riferito che era bianco in volto e avrebbe chiesto un bicchiere d’acqua per riprendersi”. Paolo Bricco conosceva molto bene il ragazzo in quanto lo aveva fatto lavorare proprio nella sua officina: “Due anni fa, la madre mi chiese di prendere a lavorare Mattia in officina per insegnargli a riparare la moto. Ma prestò capii che era ingestibile e l’ho mandato via”. Mattia Toson era stato interrogato per sei ore dal Procuratore di Frosinone Antonio Guerriero e al sostituto Rossella Ricca. A lui è contestato il reato di omicidio volontario. Nelle scorse ore però un altro nome è finito nel registro degli indagati.

Thomas Bricca news, indagato il nonno di Mattia Toson

E’ stato iscritto nel registro degli indagati anche Luciano Dell’Omo, il nonno di Mattia Toson. L’anziano è indagato per favoreggiamento. L’uomo avrebbe manomesso il sistema di videosorveglianza dell’abitazione facendo sparire la scheda della memoria. Inoltre avrebbe anche tentato di distruggere una pistola scacciacani, gesto di cui dovrà rispondere davanti ai magistrati. L’ipotesi della Procura è che Luciano possa aver aiutato il nipote a disfarsi di possibili prove dell’omicidio al fine di impedire la ricostruzione dei suoi movimenti. Nella giornata di domani è previsto un incontro in Procura con i genitori di Thomas Bricca. Il capo della procura vorrà probabilmente esprimere la sua vicinanza alla famiglia e forse rassicurare sull’andamento delle indagini. I genitori del ragazzo avevano lamentato più volte la mancanza di dialogo con la Procura.

Le indagini

Due giorni dopo l’agguato, Mattia Toson assieme al fratello si erano recati spontaneamente alla caserma dei carabinieri asserendo di non aver nulla a che fare con il delitto. I due erano stati subito sospettati per alcune risse avvenute nel weekend precedente all’omicidio  contro il gruppo di Omar Haudi, il giovane di origine marocchine considerato il vero bersaglio degli spari. Un elemento al vaglio degli inquirenti è anche lo scambio tra il T-Max e un’auto avvenuto tra i sicari e documentato da un video. In quella zona vive la famiglia Toson ma le immagini non sono nitide e servono ulteriori accertamenti. E’ stato disposto un esame tecnico altamente tecnologico per comparare la corporatura dell’indagato a quella del giovane ripreso nel filmato. L’arma del delitto non è stata ancora trovata. Nelle settimane scorse i carabinieri hanno effettuato delle perquisizioni passando al setaccio la villa dei Toson e il vicino ex campo di concentramento delle Fraschette.

La rabbia della Procura contro la stampa

La magistratura ha scelto di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda di Thomas Bricca. Alcuni organi di stampa avevano però messo sotto la lente di ingrandimento l’operato della Procura di Frosinone sottolineando come gli inquirenti non fossero stati celeri nella ricerca della verità. Un’accusa che non era però piaciuta affatto al Procuratore della Repubblica, Antonio Guerriero, che è intervenuto con una nota stampa: “Al fine di poter espletare le indagini relative all’omicidio di Thomas Bricca in un clima di rispetto nei confronti dei familiari di quest’ultimo, delle forze dell’ordine e della magistratura che stanno sviluppando gli accertamenti su tale tragedia è stato emesso comunicato stampa il 02 febbraio 2023 in cui si rappresentava che la Procura della Repubblica di Frosinone avrebbe tenuto una linea di rigoroso riserbo su tale vicenda e non avrebbe rilasciato alcun tipo di dichiarazione. Con rammarico si deve segnalare come tale invito sia stato disatteso in quanto sono emersi sui mezzi d’informazione ingiustificati attacchi prima nei confronti di un avvocato a cui si esprime la nostra solidarietà e poi anche verso la Procura della Repubblica di Frosinone. Incredibilmente si afferma che i magistrati della Procura di Frosinone non avrebbero effettuato nell’immediatezza accertamenti che avrebbero consentito l’individuazione dei responsabili dell’omicidio di Thomas Bricca. Tali gravi affermazioni, oltre che non essere provate, contrastano completamente con la realtà dei fatti e sono smentite da una serie di elementi incontrovertibili che non è possibile rivelare essendo le indagini coperte da segreto istruttorio, ma che si potranno verificare quando le stesse saranno rese pubbliche”.