Dopo aver messo archivio la prima, e disastrosa, gara della stagione la Ferrari può, anzi deve, ripartire. “Ragazzi, che succede? Sto perdendo potenza” è la frase incubo di ogni tifoso della Rossa, quella che Leclerc ha detto a Sakhir e negli ultimi anni. Consumare in fretta gomme e power unit è uno dei maggiori problemi della Ferrari, ormai è noto anche agi occasionali.
Dopo il primo GP della stagione, in cui Sainz è arrivato quarto facendosi soffiare il podio da Alonso e il ritiro di Leclerc, il timore dei tifosi della Scuderia di Maranello è quello di un altro anno da incubo.
Guai che si presentano più spesso rispetto alle altre scuderie e che fanno pensare che si possa cambiare repentinamente per lo meno nella gestione delle emergenze e degli imprevisti, ancor prima che risolvere problemi decisamente importanti.
A parlarne è Stefano Domenicali, ex team principal della Ferrari e attuale presidente della Formula 1.
Domenicali sulla Ferrari: “Lavorare sui punti di debolezza per crescere”
La Ferrari è sempre stata un punto di riferimento, in Italia ci mancherebbe altro. La dimensione però della Formula 1 è cambiata: sono cresciute altre squadre, sono cresciuti altri piloti e quindi è chiaro che quando parliamo di Ferrari in Italia parliamo della nazionale che tutti tifano e che tutti quindi devono sostenere, però la competizione è molto forte. Ormai il dire “Siamo la…” non basta più, bisogna lavorare sui punti di debolezza per crescere senza entrare in una dimensione che è tipica nostra, quella delle emotività, perché solo con la determinazione si esce da situazioni difficili. Mi ripeto: dopo una gara non bisogna essere emotivi, bisogna solo capire dove lavorare, rimanere focalizzati, concentrati, poi le chiacchiere stanno a zero. Testa bassa e cercare di risolvere i problemi, anche perché da quello che ho visto nelle prime giornate di prove, gli elementi per essere fiduciosi in un anno come questo ci sono tutti