Come si ottiene la pensione 7 anni prima dell’età pensionabile? Chi può ritirarsi dal lavoro anche 7 anni prima della pensione di vecchiaia? Quali sono le regole normative per l’isopensione? Quando l’esubero del personale diventa un vantaggio pensionistico?
Le aziende italiane necessitano di investimenti, potenziamento dei reparti e un ricambio generazionale, se a questi elementi aggiungiamo l’esubero di personale diventa possibile pensare ritirarsi prima dal lavoro con l’isopensione.
Nonostante la legge Fornero ha posto un freno ai requisiti di accesso alla pensione, le regole introdotte nel mercato del lavoro permettono di anticipare il pensionamento anche fino a 7 anni.
Parliamo della normativa che regola l’isopensione, uno strumento che accorda al lavoratore il ritiro anticipato a 60 anni, rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia. Se presente la comunicazione di avvenuta cessazione del rapporto di lavoro entro la data del 30 novembre 2023. Vediamo insieme come funziona e chi può utilizzare questo particolare vantaggio aziendale.
È possibile ritirarsi dal lavoro 7 anni prima per la pensione, ecco come
Premesso che non tutti i lavoratori possono utilizzare l’isopensione come strumento di anticipo pensionistico. Oltretutto, non parliamo di una vera pensione, ma bensì, di un’indennità rilasciata mensilmente al lavoratore che prende parte all’accordo aziendale decidendo di anticipare il riposo pensionistico.
A riguardo, si precisa sin da subito che, il vero trattamento economico previdenziale arriverà dopo 7 anni, ovvero al consumo del periodo legato all’isopensione.
Ecco, perché, è più corretto affermare che i lavoratori ottengono un’indennità per tutto il periodo dell’isopensione e fino alla maturazione dei requisiti necessari per l’adesione a un trattamento economico previdenziale, ovvero con la pensione di vecchiaia o pensione anticipata ordinaria.
Nonostante si tratti di un’indennità economica mensile, viene liquidata con le stesse modalità del futuro trattamento pensionistico.
Quando si può andare in pensione prima dei 67 anni?
L’attuale normativa vigente prevede in ambito aziendale la presenza di particolari disposizione a favore del lavoratore, se sopraggiungono diverse condizioni, come ad esempio lo sviluppo aziendale attraverso la ristrutturazione, situazioni di crisi, riorganizzazione aziendale, di riduzione o trasformazione di attività di lavoro.
In questi casi, la legge ammette l’erogate prestazioni di accompagnamento alla pensione a carico del datore di lavoro.
L’isopensione come strumento applicabile nell’ambito aziendale viene disciplinato dall’articolo 9, comma 5-bis – introdotto al Senato nella legge di conversione del Decreto Milleproroghe N. 198 2022, prorogato fino al 30 novembre 2026.
L’isopensione Fornero è stato introdotto dall’articolo 4, commi 1 e 2, della L. 92/2012, nel quale sono presenti anche le regole normative per le aziende con oltre 15 dipendenti, in presenza di una delle condizioni innanzi riportate, ad esempio eccedenza di personale.
L’obbiettivo dello strumento riguarda l’avvio dell’accordo sottoscritto dagli organi sindacali e l’Ente nazionale di previdenza sociale per invogliare i lavoratori over 60 all’adesione ai piani aziendali promossi verso l’incentivo all’esodo. Nello specifico, l’adesione viene promossa verso i lavoratori a cui mancano massimo 7 anni al raggiungimento dei 67 anni o 41 anni e 10 mesi di età.
In sostanza, l’isopensione consiste in un accordo in cui l’azienda si fa carico dell’onero dell’indennità da versare all’Ente previdenziale che eroga l’indennità al lavoratore e contribuisce ad accumulare la contribuzione correlata. Ecco, perchè, spesso sentiamo di lavoratori che percepiscono l’assegno di esodo, ovvero l’erogazione dell’importo spettante tramite l’istituto.
In altre parole, il lavoratore riceve un’indennità mensile e la copertura contributiva necessaria per maturare la pensione ordinaria.
Isopensione 2024
Grazie alla proroga della misura fino al 2026, lo strumento potrà essere utilizzato nel 2023, 2024 e seguire. L’erogazione del beneficio economico è subordinato dalla presenza di uno o più requisiti e condizioni, tra cui:
- la norma richiede un accordo di esodo sottoscritto dagli esponenti sindacali e convalidato dall’Ente nazionale di previdenza sociale;
- la fidejussione è indispensabile per assicurare la solvibilità dell’azienda verso il lavoratore.
Per l’assegno di esodo non spetta l’aumento dovuto alla perequazione ISTAT, non è possibile richiedere la ricongiunzione o riscatto della contribuzione.