Superbonus soluzione crediti in scadenza entro il 31 marzo 2023. È quanto prevede parte dei 311 emendamenti presentati nella giornata di oggi, 7 marzo, al decreto numero 11 del 17 febbraio scorso mediante il quale l’esecutivo ha, di fatto, bloccato lo sconto in fattura e la vendita dei crediti dei bonus edilizi. C’è bisogno di fare presto a 24 giorni dalla scadenza della presentazione della comunicazione all’Agenzia delle entrate delle comunicazioni delle due opzioni di cessione bonus fissata per il 31 marzo prossimo. Sono tanti i privati e le imprese che rischiano di non poter sfruttare i vantaggi del superbonus e dei bonus edilizi perché non sanno a chi venderli. In questo scenario, il governo sarebbe pronto ad accogliere la soluzione individuata giorni fa da Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia – relatore del provvedimento del 17 febbraio scorso – che permetterebbe di riportare sulla piattaforma Enea i bonus fin dal momento in cui questi vengono portati in banca per la cessione, non vincolandoli alla conclusione di tutto l’iter di acquisizione.
Superbonus soluzione crediti, 311 emendamenti al decreto di blocco: verso la comunicazione ‘light’ dei crediti in scadenza
Superbonus soluzione crediti, sono in tutto 311 gli emendamenti presentati dai partiti alla Commissione Finanze della Camera per consentire lo sblocco dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura per le quote maturate sulle spese del 2022 e sulle rate residue del 2021 e 2020 dei bonus edilizi e del superbonus. Attualmente questi crediti sono bloccati dalle procedure di acquisto delle banche e in odore di decadenza, data la scadenza per la loro comunicazione all’Agenzia delle entrate fissata per il 31 marzo 2023. Il numero contenuto degli emendamenti presentati farebbe convergere – secondo quanto ha poi convenuto anche Andrea de Bertoldi – verso una soluzione veloce e un’apertura alla sola presentazione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura alla banca con l’avvio dell’istruttoria, non necessariamente portata a conclusione entro il 31 marzo prossimo. Con la comunicazione “light”, le due opzioni potrebbero essere comunicate e i crediti salvati. Non si tratta dell’unica possibilità di sblocco delle compravendite dei bonus edilizi: Forza Italia ha presentato un pacchetto di emendamenti che prevede la compensazione dei crediti d’imposta delle banche con gli F24 mediante i quali i clienti delle banche pagano le imposte. Su questa ipotesi si sta lavorando da tempo dopo la proposta dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) e dell’Associazione bancaria italiana (Abi) presentata già nei mesi scorsi.
Bonus edilizi, si potrà ottenere lo sconto in fattura per infissi, condizionatori e caldaie?
Sulla soluzione della compensazione in F24 la Commissione Finanze della Camera procederà al voto degli emendamenti tra il 20 e il 24 marzo prossimi, lasciando la discussione generale sul decreto a Montecitorio per la giornata del 27 marzo. Novità in arrivo anche per la cessione dei crediti dei bonus edilizi anche in altri ambiti. A iniziare dal superbonus che dovrebbe “sopravvivere” per quanto riguarda gli interventi inerenti gli edifici degli ex Iacp e delle Onlus. Aperture ci potrebbero essere anche sui lavori rientranti nel sisma bonus, soprattutto per riguarda gli interventi di messa in sicurezza antisismica degli immobili situati nelle zone terremotate, dell’Italia Centrale in particolare. Inoltre, ci sono i bonus legati ai piccoli interventi in edilizia libera relativi, soprattutto, all’efficientamento energetico quali cambi di infissi, caldaie e condizionatori. Per questi bonus si potrebbe arrivare alla soluzione di dimostrare la data certa di conclusione dell’affare prima del 17 febbraio, ai fini dell’applicazione dello sconto in fattura o dell’eventuale cessione del credito. Farebbe fede la firma del contratto o il versamento di un acconto. La data spartiacque rimarrà quella del 16 febbraio 2023, giorno entro il quale deve i privati devono provare di aver già “prenotato” gli interventi in edilizia libera anche se poi iniziati successivamente.