“Salveremo il paese da chi lo vuole distruggere. Sono l’unico che può evitare la terza guerra mondiale”. Con questo discorso l’ex presidente americano – uno de più controversi presidenti della storia- Donald Trump inizia, di fatto, la sua corsa per la rielezione alla Casa Bianca nel 2024. E lo fa in pieno stile trumpiano, davanti a una platea di conservatori di ferro, davanti all’amico Jair Bolsonaro. L’occasione è la Conservative Political Action Conference, che si è svolta sabato in Maryland. Occasione in cui Trump è tornato sulla retorica del deep state, i cosi detti poteri occulti, ha annunciato che non si ritirerà se dovesse essere incriminato nelle inchieste che lo riguardano ed è tornato ad attaccare Joe Biden.
Le sfide dopo le elezioni del midterm
Le elezioni del midterm sono state una sconfitta per i repubblicani e Trump sa bene che l’unico modo per avere una chance è parlare a quella parte dell’elettorato scontento dell’operato dell’attuale presidente, quello che lo considera troppo anziano per un secondo mandato e troppo coinvolto nella questione Ucraina. Il sostegno continuo a Kiev costa, soprattutto se, come ha detto più volte Biden, può essere interrotto solo quando il paese vincerà la guerra. Un obiettivo decisamente lontano nel tempo. E allora ecco tornare la retorica trumpiana, ecco tornare le dichiarazioni urlate, ecco tornare le promesse, come quella di porre fine al conflitto, in un solo giorno. Ma i democratici non sono l’unico avversario, perché la base dei repubblicani è spaccata.
Gli sfidanti tra i Repubblicani
Oltre all’ex presidente è già in corsa l’ex governatrice della Carolina del Sud Nikki Haley – in chiave tra l’altro anti trumpiana- e sembra ormai certa la candidatura del governatore della florida Ron de Santis che, non caso, non era presente alla convention di sabato. Si tratta di due figure decisamente più giovani e meno controverse per il Partito, due canidature che se confermate rappresenterebbero un nuovo modo di fare politica. A sfidare tanto Trump quanto Biden poi c’è l’età, con i 76 anni dell’ex Tycoon e gli 80 dell’attuale presidente, le prossime elezioni rischiano di essere le più agée della storia americana.