Nel sud-est del Bangladesh migliaia di persone sono rimaste senza tetto dopo che è divampato un immenso incendio nel campo profughi dei Rohingya. La località nella quale è scoppiato l’incendio si chiama Cox’s Bazar ed ha coinvolto circa duemila rifugi. Una volta divampato l’incendio migliaia di persone sono corse per mettersi a riparo e ora in centinaia cercano di recuperare quello che è rimasto dei loro averi.

Fortunatamente non si registrano vittime ma si stima che siano circa 12000 le persone che sono state coinvolte nelle spiacevoli conseguenze dell’incendio, molte quelle quali sfuggite ai conflitti nel vicino e confinante Myanmar. Il Paese, infatti, a seguito del colpo di Stato del primo febbraio 2021, è tornato in guerra a causa dei conflitti tra il Tatmadaw, l’esercito di Myanmar, e le forze armate delle organizzazioni etniche (EAO), alle quali si è aggiunta la People Defence Force, le forze armate della resistenza popolare formata dai civili (anche loro, addestrati da alcune organizzazioni etniche armate, combattono contro l’esercito).

Incendio Bangladesh Rohingya, la dinamica

L’incendio è iniziato intorno alle 14:45 ora locale e ancora non sono ben note le cause. I rifugi costituiti da bambù e teloni hanno preso rapidamente fuoco. Entro tre ore l’incendio è stato riuscito ad esser domato ma sono stati tanti i danni: sono state distrutte, infatti, ben 35 moschee e 21 centri di apprendimento per i rifugiati. Ora, lì, rimangono solo coperture ondulate date alle fiamme e qualcuno rovista tra i resti sperando di ritrovare qualcosa. Rifugi sfondati, case sventate, il fuoco ha portato via tutto: i campi sono vulnerabili agli incendi. Tra gennaio 2021 e dicembre 2022, ci sono stati 222 incendi nei campi Rohingya, inclusi 60 incendi dolosi, secondo un rapporto del ministero della Difesa del Bangladesh pubblicato il mese scorso.

Nel marzo del 2021, a causa di un enorme incendio, almeno 15 persone sono state uccise e circa 50.000 sono state sfollate. Il campo profughi, che si dice sia il più grande del mondo, ospita persone fuggite dal Myanmar a seguito di una repressione militare contro la minoranza etnica Rohingya. I Rohingya sono una minoranza birmana di religione buddista. Nel Paese, in Myanmar, per decenni hanno subito soprusi: la loro è la storia di una delle popolazioni più perseguitate del mondo.