Il volto da copertina degli Europei indoor appena conclusi è quello di una figlia d’arte, Larissa Iapichino, classe 2002 che ha vinto l’argento con 6,97 nel salto in lungo.

La figlia di Fiona May ha vissuto probabilmente la gara che l’ha lanciata nei “grandi” e in una recente intervista ha parlato del suo futuro, dei sogni e della rincorsa ai risultati della mamma.

Iapichino e l’esplosione

Sono arrivata a una fase di maturazione nell’approccio generale all’atletica. Quindi non parlo solo di gare, ma anche di allenamenti e di tutte le fasi della preparazione. Sono esplosa da giovanissima, da quel 6,80 a Savona nel 2020, a 17 anni. Anche quel salto aprì una nuova dimensione verso il 6,91 (il precedente primato firmato da Fiona May) dell’anno successivo. Quando succedono cose così hai bisogno di tempo e costanza e di dirti “brava” quando serve

“Non mi dico spesso brava”

Non mi sono detta molte volte “brava” in passato. Non me lo dico spesso perchè sono autocritica. Ma a Berlino, un mese fa, quando mi sono ritrovata ad affrontare una gara simile assai simile a una finale europea e ho chiuso seconda l’ho fatto. Non sono più la cucciola della situazione

Sono più sicura dal punto di vista tecnico e quando si presentano difficoltà mi adatto. Ma è stato un processo, un percorso. Tanti brandelli che dall’anno scorso mettiamo insieme per confezionare il vestito adatto

Il rapporto con mamma Fiona

L’ho sentita appena ritrovato il telefono, dopo la finale. Era veramente felice per la medaglia e per la misura. Come sempre, però, non abbiamo parlato molto di atletica, semmai più dell’esperienza da atleta. Le sue sono parole da mamma

In passato ho pensato a pressioni e negatività di certe persone. Tutto questo mi ha bloccata. L’anno scorso ho dovuto combattere molto con questi pensieri. Davo importanza a cose che mi facevano stare male. Con il mio mental coach, invece, sono riuscita a tirare fuori la vera Larissa