Giancarlo Giorgetti ha parlato in commissione di Bilancio al Senato del Pnrr alimentato con fondi e prestiti europei. Il ministro dell’Economia ha fatto sapere che la relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano sarà presentata al termine dell’assessment della terza tranche di pagamenti, “e comunque non oltre la presentazione del Documento di Economia e Finanza (Def) e “cioè entro metà aprile”.

Pnrr, Giorgetti: “Finora l’Italia ha ricevuto quasi 70 miliardi di euro”

Giorgetti ha dichiarato che al momento è in corso la valutazione, da parte della Commissione europea, della terza domanda di pagamento presentata nel mese di dicembre scorso, per un valore di circa 19 miliardi di euro, importo che prevedono di acquisire nel prossimo mese di maggio. E precisa:

L’Italia finora ha ricevuto in totale 66,9 miliardi di euro, di cui 24,9 miliardi di euro a titolo di prefinanziamento e 42 miliardi di euro a rimborso della prima e seconda domanda di pagamento”.

Sul raggiungimento degli obiettivi, il titolare della finanza assicura:

 L’Italia ha conseguito tutti gli obiettivi del Pnrr: 151 sui 527 totali fino al 2026. Per il 2023 ci sono 96 obiettivi da conseguire: “27 nel primo semestre e 69 nel secondo.

“Aggiornamento Pnrr necessario”

Per quel che riguarda la possibilità di cambiare il Piano, Giorgetti ci tiene a chiarire:

Credo che un aggiornamentodel Pnrr “sia necessario. Andare oltre al 2026? Non lo so, ma dico che rispetto al momento in cui i piani sono stati redatti è successo qualcosa che ha mandano in tilt l’intero sistema economico e quindi parlarne non dovrebbe essere un tabù.

E puntualizza:

Dobbiamo fare una valutazione onesta della situazione rispetto alle nuove condizioni, questo ci induce a doverne parlare, come stiamo facendo, in sede europea. Anche se rimane il fatto che oggi, per oggi, abbiamo l’impegno di rispettare le milestone che ci siamo dati.

Infine, in merito alla revisione della governance, il ministro spiega che il sistema “è stato rivisto e potenziato” dal decreto del 24 febbraio per rafforzare il presidio e il monitoraggio delle scadenze degli obiettivi concordati con la Commissione Ue. E conclude:

È una riorganizzazione necessaria per affrontare questa sfida. In particolare è stato rafforzato il raccordo tra la struttura di governo strategico del Pnrr presso Palazzo Chigi e quella di presidio tecnico-operativo presso il Mef. Rafforzato anche il Servizio Centrale della Ragioneria Generale, rinominato Ispettorato generale per il Pnrr.