Influenza Aviaria, l’allarme arriva principalmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, mentre a livello locale è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie a lanciare l’allerta sulla base dei dati raccolti e diffusi dal Centro di referenza nazionale ed europeo per l’influenza aviaria. L’Oms annuncia : “Nelle ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di casi di influenza aviaria tra i mammiferi come visoni, lontre, volpi e leoni marini che sono stati infettati con il virus H5N1. Per 25 anni si è diffuso ampiamente negli uccelli selvatici e nel pollame, ma il recente salto di specie ai mammiferi deve essere monitorato attentamente”.

Influenza Aviaria, Massimo Ciccozzi a Cusano Italia Tv

Influenza aviaria, il virus di cui si parla da alcune settimane è denominato H5N1 ed è solitamente diffuso tra il pollame e gli uccelli selvatici. La paura è che questo virus mutando possa arrivare anche tra gli umani. Lo ha spiegato ai giornalisti il ​​​​direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus dopo aver ricevuto diverse segnalazioni di infezioni in visone che come ha specificato “devono essere monitorate attentamente”. Nonostante l’influenza aviaria non dovrebbe essere pericolosa per gli umani, l’OMS ha sottolineato, però, l’importanza di effettuare controlli costanti affinché non si faccia lo stesso errore del Covid. Quindi, l’Organizzazione mondiale della sanità avrebbe coinvolto i produttori, spiegando di “assicurarsi che, se necessario, le forniture di vaccini e antivirali saranno disponibili per l’uso global”. Qualche giorno fa in Cambogia una bambina di 11 anni è morta di influenza aviaria. A renderlo noto sono state le autorità sanitarie e da anni nel paese non si erano più verificati casi di decessi legati al virus. Inizialmente la bambina di 11 anni aveva manifestato una comune sintomatologia con il covid, come: febbre, tosse e mal di gola. Successivamente con l’aggravarsi delle sue condizioni è stata trasferita in un ospedale della Cambogia dove è morta qualche giorno dopo. Come riferito dal dipartimento di controllo delle malattie trasmissibili della Cambogia, dai test effettuati sul corpo della vittima è stato possibile confermare che la piccola era “positiva all’H5N1”, il virus dell’influenza aviaria. Il professor Massimo Ciccozzi epidemiologo del Campus Bio-Medico di Roma è intervenuto durante la trasmissione “Pomeriggio Con Noi” condotta da Francesca Romana Macrì e Francesco Acchiardi in onda ogni giorno su Cusano Italia Tv. L’epidemiologo sul virus H5N1 spiega: ” Non bisogna allarmarsi perché basta tenere sotto controllo l’evento come siamo obbligati a tenere sotto controllo tutti gli eventi di questo genere che accadono nel mondo, l’aviaria è tipica del sud-est asiatico, Cambogia, Vietnam, Cina.” C’è troppa enfasi, io ricordo quella sul vaiolo delle scimmie, lo stesso accade per l’influenza aviaria, i primi casi furono in Cina nelle oche nel 1996 ed in spagna ha attaccato i visoni e dalla parte avicola è passato ad un mammifero. Noi dobbiamo sorvegliare gli animali e la salute degli animali e per farlo dobbiamo eliminare gli allevamenti intensivi.”

Influenza Aviaria, Bassetti: “Sono malattie che prima o poi arrivano nell’uomo”

In un intervista rilasciata ad Adnkronos salute, l’infettivologo e direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti ha dichiarato: “Il Covid all’inizio, in epoca pre-vaccini, aveva l’1-2% di mortalità. Quindi siamo preoccupati di quello che accade negli animali, sono malattie che prima o poi arrivano nell’uomo. A questo proposito il “New York Times” ha pubblicato un articolo sul fatto che una pandemia ancora più mortale potrebbe essere presto da noi. Non dobbiamo aspettare, ma investire in due cose: i vaccini attivi contro H5N1, già approvati dalla Fda americana e lavorare per essere pronti a produrne in grande quantità perché non possiamo aspettare 6 mesi per una produzione su larga scala. E anche sviluppare dei test per questo virus e farli a chi è a contatto con i volatili, continuando a testarli e capire se qualcosa non va. Investire poi su antivirali per averli pronti e avere delle scorte. L’obiettivo ultimo è quello di arrivare a un vaccino universale per H5N1, H3N2, H1N1 e anche Sars-CoV-2. Non è facile, ma abbiamo la tecnologia”.