Incidente aereo Guidonia. Nella mattinata del 7 marzo 2023, due aerei si sono scontrati sopra a Guidonia provocando una tragedia senza precedenti: uno è finito tra le case del paese, precisamente nei pressi di Colle Fiorito, l’altro nelle vicinanze di un grande prato in via della Longarina. Sono in corso le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Incidente aereo Guidonia, precipitati due aerei
Intorno alle 11 del 7 marzo 2023, sarebbe arrivata una segnalazione alle Forze dell’Ordine che sono state informate di quanto sia accaduto a Guidonia: due aerei si sono scontrati mentre volavano sul cielo della città insieme ad altri due velivoli. Uno dei due mezzi è finito in mezzo alle case di Colle Fiorito, l’altro in prossimità di un grande prato in via della Longarina. Le cause sono ancora da accertare ma la nube di fumo e le fiamme sono visibili anche nella Capitale, infatti, i cittadini di Roma si sono subito preoccupati ed hanno chiesto informazioni anche sui social dove si è scatenata una discussione senza precedenti.
“Ho appena visto precipitare un aereo, erano quattro. Uno ha perso l’ala dietro, poi ha preso fuoco”, si legge sui social, in un gruppo in cui molti utenti sono residenti del quartiere interessato. I presenti che hanno assistito alla vicenda in diretta non possono credere a quanto visto dato che si è trattata di una scena surreale, mai successo prima d’ora un evento del genere che ha messo in subbuglio la città intera e i dintorni. Le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco e i soccorsi sono ancora sul posto per portare avanti le indagini e secondo una prima ricostruzione, l’episodio si è trasformato in un dramma dove hanno perso la vite alcune persone.
Morti due piloti
Uno dei due aerei militari si è schiantato ed ha preso fuoco, l’altro è finito sui palazzi in via Casal Bianco. Inoltre, due piloti hanno perso la vita poiché sono rimasti incastrati nei mezzi e nonostante i soccorsi siano stati tempestivi non c’è stato nulla da fare. Le vittime sono il tenente colonnello Giuseppe Cipriano, del 60esimo stormo di Guidonia e il maggiore Marco Meneghello, stessa appartenenza. Sono tanti gli interrogativi riguardo alle cause del tragico episodio, e soprattutto ci si chiede che cosa sia successo nei momenti prima dello schianto.
Il pilota finito con l’aereo in mezzo alle case, avrebbe chiesto aiuto dopo essere precipitato tra le case. Sarebbe riuscito a compiere una manovra così da mettere in salvo tante vite. Poi però il suo aereo è andato a fuoco e si è verificato un dramma. Secondo quanto è emerso dagli aggiornamenti, avrebbe fatto precipitare il velivolo su un’auto, che è andata in fiamme. I residenti avrebbero sentito le richieste di aiuto da parte del pilota.
Il premier Giorgia Meloni ha espresso cordoglio per le vittime: “La notizia della morte dei due piloti dell’Aeronautica militare nell’incidente aereo avvenuto a Guidonia, nei pressi di Roma, ci riempie di tristezza. A nome del Governo esprimo le mie più profonde condoglianze e la mia vicinanza alle famiglie, ai colleghi del 60esimo Stormo e all’intero corpo dell’Aeronautica militare. A loro vanno le nostre preghiere”.
Ritrovato l’aereo disperso lo scorso gennaio
Le tragedie in cielo non finiscono, qualche giorno fa, infatti, sarebbe stato ritrovato l’aereo di turismo disperso sull’Appennino modenese dal 28 gennaio 2023. I soccorritori avrebbero ritrovato al suo interno il corpo senza vita del pilota, il 61enne reggiano Ivano Montanari, che quel giorno era partito da Campovolo di Reggio Emilia, per poi sparire nel nulla. Sono state fatte diverse indagini e secondo le ultime ricostruzioni, il velivolo sarebbe precipitato dopo aver segnalato la presenza di nebbia. I rottami dell’aereo e il suo corpo sarebbero stati rinvenuti nei pressi di un canalone nella zona dove il radar lo aveva rintracciato per l’ultima volta prima di perdere le tracce fino ad oggi.
“Non ho più visibilità a causa della nebbia”, avrebbe comunicato alla torre di controllo il pilota rimasto vittima dell’episodio avvenuto lo scorso 28 gennaio. Poco dopo il radar avrebbe smesso di segnalarlo, nella zona tra Pievepelago e Caselle. Nessuna traccia da allora, era scattato l’Sos ed erano partite le ricerche che i vigili del fuoco, la polizia, la guardia di finanza e il soccorso alpino e speleologico hanno portato avanti con professionalità nonostante il maltempo e il rischio valanghe abbiano messo a dura prova tutte le squadre al lavoro.
Ivano Montanari, aveva alle spalle tanti anni di lavoro che lo avevano reso un professionista del volo tanto che proprio in quell’occasione non aveva esitato a segnalare il problema che gli si era presentato. Eppure, nessuno sembra averlo ascoltato.