Perché la mimosa è il fiore della festa delle donne? La scelta risale al 1946 quando due donne dell’Unione Donne d’Italia (UDI), Rita Montagnana, antifascista che aveva preso parte alle lotte partigiane e Teresa Mattei, storica militante comunista, proposero il rametto di mimosa come simbolo in quanto rappresenta bene l’energia, la forza e la tenacia delle donne.
Perché la mimosa è il fiore della festa delle donne?
La decisione fu messa ai voti e le donne dell’UDI votarono all’unanimità per questo fiore. Gli altri fiori in gara erano anemoni e garofani, arrivati rispettivamente al secondo e al terzo posto. La mimosa ha vinto anche per le sue caratteristiche: è un fiore che riesce a crescere, nonostante la sua fragilità apparente, anche su terreni difficili . Perfetto per rappresentare la figura della donna.
Il significato della mimosa è legato alla forza e femminilità ma è anche utilizzata per esprimere libertà, autonomia e sensibilità: tutte caratteristiche e qualità che si sposano perfettamente con la causa e con il genere femminile.
Le parole di Teresa Mattei
Teresa Mattei – morta nel 2013 a 92 anni – molto tempo dopo quella decisione, durante un’intervista, disse che “la mimosa era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. Mi ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente”. E aggiunse: “Quando nel giorno della Festa della donna vedo le ragazze con un mazzolino di mimosa penso che tutto il nostro impegno non è stato vano”.
In realtà, pare che già durante il fascismo, nelle fabbriche italiane e in altri luoghi di lavoro, tra le donne ci fosse l’usanza “non ufficiale” di regalarsi un rametto di mimosa. Veniva portato un grande ramo da cui era possibile prenderne una piccola parte da regalare poi a una collega e amica di lavoro. Rappresentava la vicinanza tra donne, la solidarietà tra chi lavorava e lottava insieme per ottenere diritti allora poco riconosciuti. In tanti vedevano un significato molto simbolico nella scelta di questa pianta: i suoi fiori, infatti, sono composti da tanti pallini, numerose singolarità che compongono un collettivo.
Storia della festa della donna
La prima Giornata Nazionale della donna venne celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista Americano, che scelse questa data in memoria dello sciopero di migliaia di camiciaie newyorkesi che, l’anno prima, avevano rivendicato con forza migliori condizioni di lavoro.
L’anno seguente la ricorrenza venne introdotta anche in Europa sotto l’impulso dell’Internazionale Socialista, che, durante lo svolgimento del congresso di Copenhagen, decise di istituire la Giornata internazionale della donna per promuoverne i loro diritti e per sostenere la campagna in favore del suffragio universale.
Negli anni successivi, fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sono state poi organizzate molte altre giornate dedicate ai diritti delle donne.
A San Pietroburgo, l‘8 marzo 1917, le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra. In seguito, per ricordare questo evento, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste che si svolse a Mosca nel 1921 fu stabilito che l’8 marzo fosse la Giornata internazionale dell’operaia.
In Italia la prima giornata della donna si è svolta nel 1922, ma il 12 marzo e non l’8.
Nei decenni successivi il movimento per la rivendicazione dei diritti delle donne ha continuato ad ingrandirsi in tutto il mondo.
Nel settembre 1944 a Roma è stato istituito l’UDI, Unione Donne Italiane, e si è deciso di celebrare il successivo 8 marzo la giornata della donna nelle zone liberate dell’Italia.
Fu nel 1975, in coincidenza con l’Anno internazionale della Donna, che le Nazioni Unite celebrarono per la prima volta nella storia l’8 marzo come Giornata internazionale dedicata alla Donna. Il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni Paese, con la risoluzione 32/142, di dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”. L’8 marzo, che già veniva festeggiato in numerosi Paesi, fu scelta così come la data ufficiale da molte nazioni.