Migranti: Meloni prende in mano il dossier immigrazione e corregge la linea politica di Piantedosi. Oggi, martedì 7 marzo 2023, il ministro riferirà alla Camera suil naufragio avvenuto al largo di Cutro, in provincia di Crotone, in un’informativa che si preannuncia già tesa. Ancor prima della gestione dei soccorsi, il ministro dovrà rispondere di quelle parole pronunciate a caldo dopo la tragedia “La disperazione non può giustificare viaggi pericolosi per le vite dei figli“.

Sono proprio queste dichiarazioni, infatti, l’oggetto del fastidio di Giorgia Meloni, pronta a difendere politicamente l’operato del ministro sui fatti di Cutro ma consapevole del grave scivolone comunicativo di Piantedosi. Le affermazioni del titolare del Viminale, infatti, hanno messo in imbarazzo l’intera maggioranza, profondamente in difficoltà nella difesa di espressioni così gelide e inappropriate dopo una simile tragedia.

Il presidente del Consiglio ha difeso e difenderà in ogni caso il suo ministro, il cui posto non è in bilico, ma ha deciso di intraprendere una strada politica diversa. La gestione del dossier immigrazione passerà infatti dalle mani del Viminale a quelle di Palazzo Chigi.

Migranti: Meloni prende in mano il dossier immigrazione. Oggi Piantedosi riferisce alla Camera

Sull’immigrazione il Premier ha scelto di cambiare strategia. Lo dimostra il carteggio con Bruxelles: Giorgia Meloni ha deciso di perseguire la strada europea per rafforzare il contrasto all’immigrazione clandestina e allo stesso tempo lavorare a una maggiore apertura dei flussi regolari.

La scelta di affondare il decreto al lavoro al ministero dell’Interno sminuisce politicamente il ruolo del Viminale. Il decreto elaborato in questi giorni da Piantedosi è reputato infatti troppo rigido e, nell’opinione di Palazzo Chigi, non può essere presentato all’opinione pubblica in giorni così delicati.

Come già anticipato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il Governo intende lavorare su una maggiore apertura dei flussi per i migranti  regolari semplificando le procedure di ingresso, pur rimanendo salda la lotta agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani.

La scelta di mettere all’angolo l’azione del Viminale ha delle conseguenze anche sul piano dei rapporti interni nella maggioranza. A essere sconfessata è infatti non solo la linea di Piantedosi, ma soprattutto quella di Salvini, principale sponsor del ministro, e della Lega. Impossibile non notare, peraltro, il diverso atteggiamento tenuto da Meloni nei confronti dei suoi Donzelli e Delmastro, la cui verbosità è stata ampiamente difesa pubblicamente dal Presidente del Consiglio. Appoggio incondizionato che invece è mancato nei confronti del ministro Piantedosi.

Nonostante tutto la stabilità del Governo non è in dubbio. L’opposizione, nonostante il clamore e i rincorrenti attacchi a Piantedosi, non ha i numeri per poter sfiduciare il ministro. A cambiare è semplicemente la strategia della Meloni: non sarà un decreto interno a cambiare il corso della gestione dell’immigrazione in Italia ma si passerà da una strategia europea.