Italia ultima in Europa per il benessere mentale: questo è quanto emerge da alcuni studi che decretano l’arretratezza della Penisola in merito alle tematiche legate al benessere della nostra mente. Purtroppo non è l’unico tema sul quale l’Italia si mostra ancora una volta indietro rispetto l’Europa poiché anche a livello politico dimostra andare non di pari passo con quello che gli altri Paesi propongono a livello legislativo.
La salute mentale non molto considerata in Italia
L’Italia è ultima in Europa per la salute mentale e questo è un dato di fatto. Seppur questo è un dato negativo, la cosa buona è che comunque è in crescita la propensione a prendersene cura e parlarne. ll dato è emerso dallo studio dall’AXA Mind Health Report 2023, un’indagine condotta da Ipsos e realizzata su un campione di oltre 30 mila persone in 16 Paesi del Mondo, tra cui l’Italia. Secondo questi studi quindi, il nostro Paese insieme al Giappone, presenta la più bassa percentuale di persone che avvertono uno stato di pieno benessere mentale. Quali sono i soggetti più a rischio? Ovviamente le donne, complice la disparità di genere avvertita nel quotidiano e il carico mentale tutto sulle loro spalle per la gestione della casa, del lavoro, dei figli etc… ma anche i giovani, che scontano l’effetto di un uso spesso eccessivo di tecnologie e social e si scontrano con una realtà attuale molto difficile a causa della società in evoluzione e della poca disponibilità economica e lavorativa del nostro Paese.
Cosa pesa maggiormente agli italiani
Secondo questa ricerca, circa la metà degli italiani si sente sola e sfiduciata nei confronti del futuro, complice la situazione socio economica post pandemia, molte aziende e lavoratori costretti a chiudere o licenziati proprio sotto il periodo pandemico e non solo. Sono tantissimi i fattori che pesano nella mente degli italiani e cha fanno sì che l’Italia sia il Paese più stressato d’Europa: l’incertezza sul futuro, la solitudine, l’immagine corporea, ma anche una maggiore sensibilità alla tematica del cambiamento climatico e non solo: le donne sono più stressate degli uomini perché devono competere ogni giorno con un sistema ancora troppo maschilista che fa in modo che tutto lo stress quotidiano per la gestione della casa ma anche del proprio lavoro sia tutto sulle spalle della donna stessa. Per quanto concerne i giovani, anch’essi molto preoccupati e stressati per le loro sorti, si può costatare che il 38% dei giovani sono completamente assuefatti dalla tecnologia e dai social media che hanno un impatto negativo sul proprio benessere mentale ma anche sulla loro socialità.