Meta, la società proprietaria di Facebook, WhatsApp e Instagram, si prepara a sfoltire il personale con nuovi licenziamenti. Secondo quanto rivelato da Bloomberg, che cita alcune fonti a supporto della sua tesi, Meta Platforms Inc. avrebbe in mente di tagliare migliaia di dipendenti già a partire da questa settimana.
Dopo il taglio del 13% stabilito nel novembre scorso, soprattutto rivolto ai ruoli considerati “non essenziali”, adesso Mark Zuckerberg avrebbe dunque nel mirino nuove migliaia di posti di lavoro, allo scopo di “riallineare le priorità” e rientrare in determinati target finanziari. Nel suo ultimo giro di licenziamenti, Meta aveva tagliato 11mila posti di lavoro. In precedenza, lo stesso gigante della tecnologia aveva messo a segno un giro di assunzioni quasi da record durante la pandemia: più di 27mila dipendenti erano entrati tra il 2020 e il 2021.
Durante il 2022, le azioni di Meta sono scese di oltre il 70%: tutta colpa del blocco dell’attività in molti mercati, scaturito dalla concorrenza di TikTok e dal tracciamento dei dispositivi Apple, che avrebbe ridotto la capacità dei social media di indirizzare gli annunci.
Nuovi licenziamenti Meta, Zuckerberg a novembre aveva parlato di “entrate inferiori alle attese”
Nel post pubblicato a novembre 2022, con il quale era arrivato l’annuncio del piano di ridimensionamento a tutti i dipendenti, Zuckerberg aveva motivato i cambiamenti riconducendoli a due ragioni.
Le nostre prospettive di entrate sono inferiori a quanto ci aspettavamo all’inizio di quest’anno e vogliamo assicurarci di operare in modo efficiente nelle due divisioni Family of Apps e Reality Labs. Voglio assumermi la responsabilità di queste decisioni e di come siamo arrivati qui. So che questo è difficile per tutti e mi dispiace particolarmente per coloro che sono stati colpiti.
I numeri parlano chiaro: nel terzo trimestre 2022 la società che controlla Facebook, WhatsApp e Instagram ha registrato utili per 4,4 miliardi di dollari rispetto ai 9,2 miliardi relativi allo stesso periodo del 2021. Il ceo aveva annunciato che per Meta il 2023 sarebbe stato “l’anno dell’efficienza”, con l’azienda che avrebbe puntato a diventare “più forte e agile”.
Dopo i duecento dipendenti licenziati da Twitter a febbraio scorso, insomma, prosegue la tendenza da parte delle grandi multinazionali tecnologiche nella riduzione del personale. Veri e propri piani di ristrutturazione sono stati avviati anche da Alphabet, Amazon, Intel, Microsoft e Salesforce, solo per citarne alcune. Il ridimensionamento nel mondo della tecnologia, insomma, sembra destinato a proseguire.