Reparenting significato. Prendere dimora nel nostro sé per esplorare il nostro panorama interno, sentirsi meglio in un clima di accoglienza e spaziosità.
Il significato di Reparenting: prendersi cura di sé
Il concetto di Reparenting deriva dall’esperienza clinica portata avanti per anni da J. e A. Schiff e il loro staff del Cathexis Institute di Oakland in California negli anni ’70 con i loro programmi terapeutici, di tipo ambulatoriale e intensivo sui malati di schizofrenia, in un processo in cui essi partecipavano a diverse attività quotidiane, comprese quelle psicoterapeutiche. Durante questo periodo, il paziente è totalmente immerso nel rivivere la propria infanzia e il terapeuta ad assumere tutte le funzioni genitoriali, fornendo le cure e il nutrimento di cui il paziente ha bisogno, con l’obiettivo di riformare totalmente lo stato dell’Io genitore difettoso.
Il Reparenting, infatti, è una forma di psicoterapia in cui il terapeuta assume attivamente il ruolo di una figura genitoriale nuova o surrogata per il cliente, al fine di trattare i disturbi psicologici causati da genitori difettosi o persino abusanti. L’ipotesi sottostante è che i disturbi psichici derivano principalmente proprio da questa genitorialità difettosa.
L’obiettivo è affrontare le nostre difficoltà interiori in autonomia, con esperienze che ci aiutino nella nostra crescita emotiva. Senza cercare un aiuto esterno come fanno i bambini, ma provando a lavorare su noi stessi, per sciogliere nodi interiori, o dolori che magari ci portiamo dietro dall’infanzia o dall’adolescenza.
Le diverse forme
Ovviamente esistono diversi studi che negli anni hanno dimostrato l’effettiva efficacia del Reparenting. Sviluppato da Jaqui Lee Schiff, la Regressione totale derivata dalla teoria dell’analisi transazionale, sviluppata poi presso l’Istituto di Cathexis, è una forma di reparenting. In genere, il paziente vive con il terapeuta fino a diversi anni presso un’istituzione. Durante questo periodo, il paziente è totalmente immerso nel rivivere la propria infanzia.
A differenza della terapia di Schiff, nella Regressione limitata nel tempo – altra forma di reparenting teorizzata da Thomas Wilson – al paziente è richiesto solo di partecipare a cinque sessioni di due ore anziché passarci tutto il tempo insieme. Nel Self Reparenting si mette in atto un meccanismo per il quale è l’Adulto Paziente che, in alleanza con l’Adulto Terapeuta, costruisce nuovi aspetti dell’io genitore, più sani e funzionali.
Ad oggi è molto utilizzato anche lo Spot Reparenting: un contratto formulato tra terapeuta e paziente nel quale si concorda che il primo lavori nelle vesti di figura genitoriale rispetto a una specifica area problematica del secondo, andando incontro proprio al risultato più disfunzionale del genitore.
Infine, vi è la Schema Therapy ideata da Jeffrey Young: un approccio terapeutico in cui il paziente va a modificare gli schemi maladattivi precoci – ovvero tutti quei bisogni emotivi primari che non ha ricevuto nell’infanzia dai genitori – attraverso tecniche cognitive ed emotivo-esperienziali, ma soprattutto attraverso la relazione terapeutica. Il rapporto che si instaura in questo caso tra paziente e terapeuta è conosciuto col nome di Limited Reparenting: una tecnica in cui attraverso l’uso dell’immaginazione il paziente ritorna a quando era piccolo, in una sorta di macchina del tempo.