L’aborto come un omicidio e, in un paese che ancora concepisce la pena di morte come punizione equa, c’è chi chiede che venga approvata una legge che dà i brividi: la pena di morte a chi decide di abortire. E’ una proposta di legge presentata in Carolina del Sud, Stato Uniti. La proposta è stata portata avanti dal repubblicano Rob Harris. Secondo quanto emerso, il parlamentare statunitense equipara il feto ad una persona rendendo di fatto l’interruzione di gravidanza un omicidio. E siccome la Carolina del Sud è uno dei paesi americani in cui esiste ancora la pena capitale, Rob Harris ha pensato bene di proporre il massimo della pena per le donne che, per qualsiasi motivo che non sia legato a gravi patologie (anche qui ci sarebbe da aprire un capitolo perché non sembra sia davvero così), dovessero decidere di far ricorso all’interruzione di gravidanza. Già in estate era passata la legge con cui veniva abolito il diritto all’aborto. Con conseguenti manifestazioni da parte di molte associazioni e migliaia di cittadini, non solo donne. A quanto pare però, impedire ad una donna di decidere se portare avanti o meno la gravidanza, non è abbastanza. Proprio nel giugno del 2022, la Corte suprema degli Usa ha cancellato le protezioni federali che tutelavano il diritto all’aborto, riportando indietro la giurisprudenza in materia di quasi mezzo secolo, le assemblee legislative di 13 stati hanno approvato leggi per vietare o ridurre l’accesso all’interruzione di gravidanza e ora arriva anche questa proposta di legge da parte di un deputato Repubblicano. Attualmente, l’ordinamento della Carolina del Sud punisce l’aborto dopo la sesta settimana con un massimo di due anni di carcere e una multa fino a 1.000 dollari. A quanto pare, per ora, la legge è rimasta finora inattuata, perché diversi procuratori distrettuali si rifiutano di applicarla. Lo scorso gennaio, la Corte suprema dello Stato ha bocciato tale divieto all’interruzione di gravidanza sostenendo che limita il diritto alla privacy delle donne e viola la Costituzione: “Riteniamo che la decisione di interrompere una gravidanza si basi sulle considerazioni più personali e private che si possano immaginare e implichi il diritto alla privacy di una donna”, si legge nella sentenza. 

Aborto, in Sud Carolina arriva la proposta di legge di punirlo con la pena di morte, in Texas non passò

La risposta dei repubblicani, che sono al governo, è stata affidata a un disegno di legge che darebbe al procuratore generale dello Stato, che si è schierato a favore del divieto, il potere di perseguire i casi di aborto, aggirando la competenza dei procuratori distrettuali locali. L’altra iniziativa è la proposta di Harris: “Se è vita, deve essere protetta come qualsiasi altra vita“, ha affermato l’esponente repubblicano annunciando il disegno di legge che equipara l’aborto a un omicidio. Se tale proposta passasse, l’interruzione di gravidanza nella Carolina del Sud sarebbe ammessa solo in caso di pericolo di morte per il feto o la donna incinta. Anche se recentemente, in Florida, si sarebbe verificato un episodio alquanto discutibile. Una donna americana ha saputo, dopo la sesta settimana di gravidanza, che il suo feto era malato e il bambino sarebbe nato con una malformazione tale che gli avrebbe impedito di vivere oltre le 24 ore successive alla nascita. Eppure, le sarebbe stato impedito di interrompere la gravidanza, con cui avrebbe impedito almeno al nascituro – visto che per lei ormai era tardi – di soffrire. Sarebbero invece eliminate tutte le altre eccezioni previste finora, “comprese quelle per lo stupro, l’anomalia fetale e persino la salute della persona incinta“, denuncia Vicki Ringer, portavoce della ong Planned parenthood. La speranza di chi ancora crede che non solo l’aborto sia un diritto, ma che la pena capitale vada eliminata anche per tutte le altre condanne, è questa mozione vada a finire come in Texas, dove un’analoga proposta presentata nel marzo 2021 dal repubblicano Bryan Slaton, non sopravvisse ai vari passaggi parlamentari.