I Carabinieri di Napoli hanno scoperto un b&b a luci rosse frequentato da un ex parroco casertano. I militari dell’Arma tracciavano da tempo i movimenti dell’uomo già indagato per violenza sessuale su minori.

La struttura in cui avvenivano gli incontri è stata sottoposta a sequestro e sono state notificate 4 misure cautelari per i gestori e i dipendenti della “casa di prostituzione”.

Ecco tutti i dettagli sulla vicenda.

Parroco casertano tra i clienti di un b&b a luci rosse, la vicenda

La scoperta del b&b a luci rosse è avvenuta a Napoli, in circostanze a dir poco particolari. A condurre inconsapevolmente i militari nella struttura del Centro direzionale in cui vi era un giro di prostituzione maschile e femminile è stato un ex parroco casertano.

L’uomo era finito nel mirino delle forze dell’ordine già da qualche tempo, indagato per le accuse di accuse di abusi sessuali su minori, induzione alla prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico.

 I carabinieri lo pedinavano da diversi mesi ed è stata proprio la frequentazione dell’ex parroco casertano a far scoprire l’esistenza di un b&b a luci rosse nel Centro direzionale di Napoli. Secondo quanto emerso nelle scorse ore, all’interno della struttura si prostituivano sia uomini che donne. Pare che, i gestori e i dipendenti della casa di prostituzione promuovessero l’attività tramite degli annunci su alcuni canali online, mettendo poi a disposizione le camere a donne e uomini che si prostituivano.

La struttura è ora posta sotto sequestro e quattro persone sono indagate per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I quattro erano riusciti a incassare da tale attività significativi guadagni.

Le indagini dei Carabinieri, notificate 4 misure cautelari

A seguire le tracce dell’ex parroco e a scoprire la casa di appuntamenti, sono stati i carabinieri di Vairano Scalo, coordinati dalla Procura di Napoli. In seguito alle indagini condotte, militari della compagnia di Capua hanno eseguito un’ordinanza applicativa di 4 misure cautelari, emessa dal gip di Napoli su richiesta della Procura partenopea, nei confronti dei 4 indagati.

Tali misure cautelari prevedono l’obbligo di firma per tre di loro e il divieto di dimora in Campania per il quarto soggetto coinvolto. Nei confronti dei 4 indagati, come già anticipato, si ipotizzano i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Dalle indagini, inoltre, i carabinieri sono venuti a conoscenza di alcuni dettagli riguardanti il titolare del centro. Pare che, a gestire il b&b a luci rosse durante questi mesi, sia stato un uomo di 61 anni, originario di Castel Volturno che non solo intascava i proventi di quest’attività illecita ma figurava anche nella lista degli indebiti percettori del reddito di cittadinanza. Da quanto è stato possibile apprendere, il giro d’affari messo in atto dall’uomo e dai suoi 3 complici aveva fruttato loro entrate cospicue già a distanza di pochi mesi dall’apertura.

Le indagini giunte ad una svolta proprio nelle scorse ore, condotte dai carabinieri della Stazione carabinieri di Vairano Scalo, hanno avuto inizio tempo fa, già a partire da ottobre del 2020. Nel gennaio del 2021, le attività investigative avevano portato ad acquisire gravi prove di colpevolezza nei confronti del prelato, il parroco casertano accusato dei reati di violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione nei confronti di diversi soggetti minorenni. Per tali condotte il parroco è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari ed è attualmente chiamato a giudizio innanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Per lui il Pm di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto 8 anni e 4 mesi di carcere.

Ora, a distanza di mesi, lo stesso parroco ha inconsapevolmente diretto le indagini verso la struttura in cui avvenivano gli appuntamenti, facendo così emergere una sconcertante verità.