Sciopero mense scolastiche 24 marzo. Le mense scolastiche del Comune di Roma sono pronte a scioperare venerdì 24 marzo 2023, infatti, il servizio di refezione per nidi, scuole d’infanzia comunali e statali, sezioni ponte, primarie e secondarie di primo grado non sarà garantito.
Sciopero mense scolastiche 24 marzo del Comune di Roma
I sindacati CLAS, Ugl, Confsal, Confintesa e Cub hanno indetto uno sciopero previsto per il 24 marzo 2023 per le mense scolastiche, dato che le condizioni in cui si trovano a lavorare i dipendenti dei servizi sarebbero difficili e presenterebbero alcune criticità. Tra le varie problematiche vengono presentate: strutture dei locali adibiti a mensa non idonei, carenza e inefficienza degli ambienti, delle attrezzature di lavoro necessarie per garantire il rispetto delle norme e delle procedure vigenti in materia di salute e sicurezza sui posti di lavoro. Poi ancora, si parla di incongruità tra carichi di lavoro e parametri orari di lavoro contrattuali pro capite e mancato rispetto delle professionalità e dei livelli di inquadramento di contratti individuali. Infine, si fa riferimento alla criticità rispetto all’applicazione dell’art. 14 del capitolato d’appalto, che disciplina l’organico minimo di personale che si basa sul numero dei pasti da erogare e distribuire.
4500 lavoratori coinvolti
Sarebbero coinvolti circa 4.500 dipendenti dei servizi mensa interessati dall’appalto del servizio di ristorazione scolastica di Roma Capitale. Il gruppo di sindacati avrebbe messo per iscritto tutte le motivazioni della necessità di scioperare ed avrebbe inviato la lettera al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al Prefetto di Roma Bruno Frattasi, al ministro del lavoro Marina Calderone e alla Commissione di garanzia sullo sciopero nei servizi pubblici, e quindi alle aziende titolari dei servizi mense nelle scuole di Roma.
“Dallo scorso mese di settembre abbiamo evidenziato questa situazione – ha affermato il presidente nazionale di sindacato Clas, Davide Favero – ma non siamo stati ascoltati dalle istituzioni capitoline. Abbiamo quindi avviato le procedure previste, per evitare disagi ai bambini e alle famiglie, proclamando lo stato di agitazione delle maestranze lo scorso mese di novembre e tenendo tre incontri a dicembre presso la Prefettura di Roma, in ordine alla procedura di raffreddamento e conciliazione, come previsto dalla apposita legge, conclusasi di fatto il 1° febbraio con esito negativo. Inoltre, abbiamo inutilmente chiesto un incontro al sindaco di Roma, e non essendo venute meno le motivazioni che hanno determinato l’apertura della procedura nei confronti delle aziende e degli enti che gestiscono il servizio mense – ha concluso Favero – non ci resta che proclamare una giornata di sciopero per l’intero turno di lavoro di tutte le maestranze”.
Altri scioperi previsti nel mese di marzo
In occasione della Festa della donna, è stato indetto un altro sciopero. L’8 marzo, infatti, sarebbe stato proclamato per i trasporti pubblici locali. Inoltre, a Parma nello stesso giorno sarebbe stato organizzato un corteo transfemminista. L’obiettivo del sindacato Slai Cobas, che indetto lo sciopero, è quello di evidenziare “il peggioramento della condizione generale di vita delle donne a partire dalla condizione di lavoro nel nostro Paese, che investe tutti gli altri ambiti: sociale, familiare, culturale”. Nel particolare ci si sofferma sulla situazione femminile “di lavoro non lavoro, salute e sicurezza, salario non salario, peso del lavoro di cura per la mancanza di servizi pubblici e gratuiti”. Viene posta l’attenzione sul tema della violenza sulle donne, argomento attuale che ogni giorno milioni di persone affrontano. Poi ancora, il diritto di libera scelta della maggioranza delle donne in tema di maternità e di aborto. Insomma, lo scopo è quello di evidenziare che nel 2023 c’è ancora una disparità di genere non indifferente nell’ambito lavorativo, dei diritti, sociale. Non è un caso che anche i dipendenti scolastici sono coinvolti nella mobilitazione, così ha fatto sapere il Ministero dell’Istruzione e del Merito.