Si chiama Maria Simon, l’ex professoressa dell’Istituto comprensivo Marco Polo di Prato che ha deciso di lasciare in eredità ai suoi alunni del denaro per permettere loro di proseguire gli studi. Si tratterebbe di 45mila euro che la donna avrebbe donato alla scuola sottoforma di borse di studio, per sostenere il percorso liceale degli studenti più bisognosi. Una decisione che l’insegnante avrebbe preso ispirandosi alla sua storia personale: lei stessa avrebbe portato a compimento gli studi, nonostante le difficoltà economiche familiari, grazie all’aiuto di sua madre e di sua zia.

Eredità professoressa passa agli alunni di Prato: la storia di Maria Simon

Originaria di una famiglia siciliana emigrata a Prato, Maria Simon si era diplomata al liceo Cicognini e, nel 1962, aveva conseguito una laurea in lingue presso l’Università di Pisa. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, era tornata in Italia, dove aveva poi ottenuto la cattedra di insegnante in inglese. Un successo reso possibile grazie agli enormi sacrifici fatti dalla madre Rosina e dalla zia Angela, che le avevano permesso di proseguire gli studi nonostante le difficoltà economiche familiari. Furono i soldi guadagnati grazie al loro lavoro a consentirle di acquistare i libri scolastici e, successivamente, furono loro a convincere suo papà a mandarla in Inghilterra e in Germania per perfezionare la lingua, dopo la laurea. Se non fosse stato per loro, Maria Simon sarebbe finita a lavorare in fabbrica. Non è un caso che sia intitolata alle due donne la borsa di studio che l’ex professoressa, scomparsa nel 2021, avrebbe deciso di lasciare in eredità ai suoi alunni, per permettere loro di proseguire gli studi.

Si tratta di 45mila euro che saranno donati agli studenti più disagiati del Marco Polo, l’Istituto dove ha insegnato per tutta la vita, nel corso dei cinque anni delle scuole superiori: un gesto simbolico, che la donna ha voluto fare per aiutarli, prendendo ispirazione dalla sua vita personale. “Il gesto della professoressa Maria Simon è importante non tanto per la sua portata economica ma per il messaggio che comunica – ha dichiarato Ilaria Santi, assessora alla pubblica istruzione del Comune di Prato -. Si impara per la vita, non per la scuola, parafrasando Seneca, e questo è ancora più vero quando ci rendiamo conto che sono troppe le ragazze e i ragazzi che, soprattutto nella nostra città, abbandonano gli studi. Che questo messaggio di generosità e di esortazione arrivi da una persona, da un’insegnante, che appartiene a un’altra generazione è ancora più significativo perché i ragazzi hanno bisogno, oggi come ieri, di adulti che credano in loro per affrontare i sacrifici che un percorso di istruzione e formazione richiede”.

Maestra di Firenze muore e lascia parte dell’eredità all’ex allievo

Una vicenda simile a quella dell’Istituto Marco Polo ha coinvolto, negli scorsi mesi, la scuola Fratti di Sesto Fiorentino. È qui che nel lontano 1976 Andrea Arrighetti, oggi 54enne, conosce la maestra Maria Pettirossi: tra loro nasce un rapporto speciale, destinato a durare ben oltre i banchi di scuola; un legame d’amicizia che va avanti per cinquant’anni, il loro, e che porta la donna, ormai ultranovantenne, a lasciare in eredità al suo ex allievo una polizza vita, come segno di affetto. “È sempre stato un bel rapporto. I professori me li sono scordati tutti – ha raccontato l’ex alunno -. Lei no, la vedevo un po’ come una seconda mamma. Ero un ragazzino parecchio agitato all’epoca, l’ho fatta tribolare abbastanza, forse proprio per questo mi ha preso a cuore. Ma non avrei pensato che mi lasciasse l’eredità”. “L’ultima volta l’avevo incontrata ad aprile. E dopo un legame di quasi 50 anni non potevo mancare al funerale. È stato in quell’occasione che la badante mi disse che presto ci saremmo sentiti”. Così era venuto a conoscenza del suo dono.