Mai banale, nelle sue dichiarazioni, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Intervenuto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere, per l’incontro il ‘Regolamento del giuoco del calcio fra teoria e prassi’, il numero uno del club azzurro ha aperto una serie di dibattiti che hanno raccolto l’attenzione di studenti e giornalisti presenti. De Laurentiis ha fornito la propria disamina sulle motivazioni relative alla prima sconfitta rimediata tra le mura amiche del “Maradona” in stagione: “Con la Lazio è stata una sconfitta salutare, secondo me. Altrimenti uno si siede, no? Sarri è stato molto paraculo, invece di giocare come al solito alto si è coperto bloccando i terzini, poi Kvaratskhelia ha dato quella palla a Vecino che ha tirato. Scudetto o Champions? Io mi auguro entrambi”. Il dibattito si accende quando, al presidente del Napoli, vengono poste delucidazioni relative al discorso Bari: “Io lotto per equiparare il Sud al Nord, non a caso sono proprietario anche del Bari. In caso di promozione in Serie A, cederemo il club pugliese qualcuno che ci darà garanzie e saprà gestirlo come un’opera di ingegno. Al Bari abbiamo investito 100 milioni in quattro anni, non lo lascio in mani stole che distruggono tutto”.

Napoli, le dichiarazioni di De Laurentiis sul futuro del club e il tifo organizzato

Nelle dichiarazioni rilasciate alle domande di studenti e giornalisti presenti, Aurelio De Laurentiis ha in seguito rincarato la dose e risposto duramente ai detrattori che gli contestano mancata partecipazione emotiva alle sorti del Napoli: “Vorrei togliere ogni dubbio sul mio essere tifoso o meno del Napoli. Visto che vivete in questo dubbio: professore, da bambino mio padre Luigi mi portava allo stadio quando veniva portato il ciuccio in processione. Lei crede che se non fossi tifoso del Napoli sarei rimasto per 19 anni? Le dirò di più, io sono tifoso di Napoli, Napoli città. La ritengo una possibile città centrale a livello europeo, come era nei secoli passati. In molti aspetti combatto per privilegiare l’immagine di Napoli nel mondo, differenziandole dalle altre pur belle città italiane o regioni”. Tra i temi caldi in città, resta viva la polemica relativa allo sciopero dei gruppi organizzati. Una questione che ha palesato le sue lacune dopo i casi dell’ultimo match interno di venerdì contro la Lazio. La tifoseria ospite si è contraddistinta negativamente per il lancio di petardi all’interno del “Maradona”, ferendo anche un bambino presente a bordo campo: “Nell’ultima partita sono stati arrestati molti tifosi per spaccio di droga – ha aggiunto il presidente De Laurentiis –. Avete visto invece i tifosi della Lazio? Tre arresti, ma io non faccio entrare i fumogeni e petardi ai nostri, poi quelli della Lazio non so come li hanno fatti entrare ed hanno mandato all’ospedale un bambino. C’è modo e modo di sostenere la squadra. In Inghilterra smontarono gli stadi per due anni, allontanando gli hooligans hanno riempito di famiglie, da noi invece li fanno alzare i bambini, dicono che il posto è il loro e devono andare via. È diseducativo. Allo stadio voglio la presenza di famiglie e persone perbene”.