Sofia Goggia, messo in archivio il lungo weekend di Kvitfjell, saluta la Norvegia per andare ora in Svezia prima del gran finale nel Principato di Andorra. La stagione sta per volgere al termine ed è quindi tempo di bilanci per la campionessa azzurra.
Sofia ha parlato del SuperG di ieri a Kvitfjell, dove è stata semplicemente beffata.
Abbiamo vissuto un superG che ha avuto tre gare in una. Quando sono giunta al traguardo pensavo di avere vinto poi, dopo il pettorale 25, le condizioni del meteo sono migliorare e l’Austria ha piazzato addirittura una tripletta. Brave loro che hanno saputo sfruttare il momento per un risultato storico per la loro Nazione. Io penso di aver disputato una bella prova, non ho vinto ok, ma sono comunque contenta di quanto fatto. Non decido io quanto esce il sole o meno. Penso di avere ritrovato il giusto assetto sugli sci nelle due ultime settimane in discesa e superG. Il lavoro sulla tecnica che ho svolto sul Monte Pora mi ha aiutato a ritrovare la stabilità ideale che, ogni tanto, mi manca. Già nel primo superG di venerdì avevo mostrato cose interessanti, poi avevo rovinato tutto con un errore. In ricognizione mi sentivo di poter vincere, peccato non esserci riuscita
Sofia Goggia, le Olimpiadi e i sogni per il futuro
Come sempre il mio sogno è vincere le Olimpiadi e in Coppa del Mondo. Quello che mi muove è la passione per questo sport, per la competizione e per la voglia di mettermi in gioco. Ho già vinto tanto in carriera e sono fortunata, ma mi sento sempre quella di una volta, che quando taglia il traguardo e vede la luce verde ha quella sensazione di liberazione che è unica. La Coppa del Mondo generale? Contro una Shiffrin che vince in tre discipline penso sia estremamente difficile. Io punto alle Coppe di velocità, anche quella di superG. Una specialità che amo e per la quale penso di poter fare di più
Alle olimpiadi ci si va per meriti speciali non certo per il gossip. E in questi giorni a parlare sono stati solo i rotocalchi rosa con la presunta storia con Giletti. 30 anni di differenza, pare improponibile una cosa del genere. Non ci credo. Non li vedo proprio.