Vittoria clamorosa di Samuele Ceccarelli nei 60 metri degli europei indoor di atletica in Turchia. L’italiano ha registrato il miglior crono davanti a Marcell Jacobs. Un risultato di tutto rispetto per l’atleta classe 2000 che sul traguardo ha lasciato trasparire qualche emozione di troppo. Ai microfoni di Radio Rai 1, ospite della trasmissione Radio Anch’io Sport, ha parlato in questa maniera: “Ogni gara è un po’ a sé, quando si gareggia ognuno pensa a fare il meglio possibile e cercare di vincere sempre. Poi ci sono tanti fattori che influenzano la prestazione: potrei essermi fatto trovare più preparato possibile, ho sfruttato il momento buono che stavo vivendo, cercando di gestirlo al meglio, soprattutto a livello mentale, per poter fare esperienza e dire la mia.”

Europei indoor atletica, le parole di Ceccarelli dopo la vittoria sui 60 metri

Quindi, il velocista ha continuato la sua disamina in questa maniera: “Ho ricevuto i complimenti da Jacobs, mi ha detto che ho corso forte. Preparazione per competere nei 100 metri? In realtà non cambierà nulla per quanto riguarda gli allenamenti. Continueremo a fare come abbiamo sempre fatto, con programmi e strutture che hanno reso bene finora. Proseguiamo così, con la testa sgombra e i piedi per terra, ponendoci obiettivi ma sempre molto graduali. L’obiettivo principale, oltre a continuare a lavorare bene in allenamento, è quello di migliorare il 10″45 all’aperto. I risultati sui 60 di questa stagione sono una base di lavoro da cui partire, danno una bella dose di fiducia. Ma per non fare il passo più lungo della gamba, intanto penso a migliorare il tempo attuale, poi al resto ci si penserà un pezzo per volta”.

È chiaro, però, che i 100 metri sono tutt’altra cosa rispetto ai 60 che richiedono un altro tipo di sforzo: “Sono quei 40 metri di differenza che comportano alle spalle tutto un altro tipo di lavoro. Bisogna allungare un po’ le distanze, svolgere un altro tipo di lavoro di resistenza alla velocità. Sui 60 metri è una sorta di accelerazione continua, con una fase lanciata quasi nulla, se non appena accennata; sui 100 all’aperto, invece, la differenza la fa la capacità di mantenere l’accelerazione presa fino al traguardo. Dipenderà dalla qualità del lavoro che si riuscirà a fare, ma siamo fiduciosi.”