Dalle piazze agli studi televisivi ma senza variare il messaggio: l’alleanza tra il Pd ed il M5s è possibile. A dirlo è la nuova segreteria del Nazzareno che, in questa fase, dà l’impressione di avere in mano la forza tanto di fare agenda setting quanto di dettare le condizioni politiche del quieto vivere nel recinto dell’opposizione. Dopo le foto di Firenze, in cui Elly Schlein e Giuseppe Conte sono stati pizzicati in tenere effusioni – politiche, s’intende – la neosegretaria del Pd ha rilanciato il tema del dialogo ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa: “I risultati delle elezioni politiche sono il frutto, anche, della mancanza di un campo competitivo alternativo alla destra. Sarebbe irresponsabile non cercare, anche nelle differenze, dei terreni comuni. Ne lancio uno alle altre opposizioni: il salario minimo. Facciamola insieme una proposta per il salario minimo. Facciamolo per i nostri giovani che, con salari bassi e contratti precari, sono costretti ad andare via dall’Italia. Sono convinta ci siano terreni che possiamo esplorare insieme, l’ho capito dai confronti che ho avuto, ad esempio, con Giuseppe Conte e Carlo Calenda. Con Terzo Polo, M5s, Verdi e Sinistra Italiana possiamo lavorare anche sulla sanità pubblica e sulla lotta ai tagli”.

È un tema assai percepito all’interno del Partito Democratico. C’è ancora una linea di puristi che, perseguitrice irriducibile del sogno democratico che fa rima con maggioritario, vorrebbe cercare percorsi nuovi che non obblighino il partito a cercare il compromesso con altre forze politiche. Ma Schlein, segretaria entrata in punta di piedi ma dal piglio pesante, farà – giustamente – di testa sua. E non mancano i suoi seguaci. Ad esempio, Graziano Delrio – scrive l’AGI – ha detto:

Certo non mi preoccupano le prove d’intesa. Non mi preoccupa davvero un Pd di sinistra su immigrati e pacifismo. Contano le convergenze sulle cose da fare. Nel 2018 presentai un disegno di legge sul salario minimo che allora non fu nemmeno preso in considerazione dal governo Conte. Così come sull’immigrazione i Cinque Stelle hanno cambiato idea, per fortuna.

Lo segue uno schleiniano doc come Alessandro Zan che, ad Agorà su Rai 3, ha detto:

Si sono parlati (riferendosi ad Elly Schlein e Giuseppe Conte, ndr) è un inizio e questo è un fatto positivo e necessario: ci sono dei temi che vanno dal salario minimo al tema del lavoro ai migranti che devono trovare delle convergenze e dei punti di coerenza.

Alleanza Pd-M5s: i (timidi) segnali pentastellati

Giuseppe Conte non ha ancora fatto uscite chiare sul tema. Certo è che il Presidente del Movimento 5 Stelle dovrà ben guardarsi dal fatto che il Pd, pur nella debolezza di una organizzazione in pieno riassetto, ha già recuperato il suo partito – in termini di sondaggi – con il solo effetto Schlein. La corsa solitaria del 5s alle Regionali è stata un disastro ed il tema del dialogo, a questo punto, torna in auge. Lo fa ben capire anche l’ex Presidente della Camera Roberto Fico che, seppure fuori dal Parlamento, rimane una voce di peso del M5s. Le sue parole:

Non si può pensare solo alla competizione in una fase così complessa, dobbiamo invece aggiungere le idee, sommare le esperienze. È bene che il M5s e il Pd, su tematiche come quelle che animavano il corteo di sabato, siano uniti. È chiaro che dai discorsi di Schlein ci siano affinità in tanti punti con il M5s. Dobbiamo però capire come si declineranno all’interno del partito. Dalle battaglie che più caratterizzano il nostro tempo: il salario minimo, le sperimentazioni sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione e una transizione ecologica integrale.

Della classe dirigente attuale commentò, poche ore dopo la vittoria di Schlein, la Capogruppo al Senato Barbara Floridia: “Auguri a Elly Schlein. Finalmente ho ascoltato parole simili alle nostre. Su giustizia sociale, lotta ai cambiamenti climatici, salario minimo, più risorse e più attenzione alla scuola pubblica e alla sanità il Movimento 5 Stelle c’è da tempo con proposte chiare. Passiamo ai fatti”.

Insomma: il dialogo, se non l’alleanza, Pd-M5s s’ha da fare. Se son rose, fioriranno.