“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: del doman non v’è certezza” è un verso della Canzona di Bacco, composta da Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, in occasione del carnevale del 1490. E’ una esaltazione del concetto “cogli l’attimo”, cioè goditi la vita momento per momento senza pensare a quello che succederà dopo. Meno noto ma altrettanto efficace e significativo è “dica pur chi mal dir vuole/Noi facciamo e voi direte”, un altro pensiero di Lorenzo, politico abile, umanista e filosofo, amante dell’arte, mecenate, scopritore e finanziatore di artisti, uomo simbolo del Rinascimento. A chi lo criticava rispondeva così. Mentre gli altri parlavano, lui faceva, realizzava, costruiva, sosteneva.
“Dica pur chi mal dir vuole, noi facciamo voi direte”
La sua risposta di ieri ben si adatta ai nostri giorni, dove in tanti parlano, esprimono opinioni spesso in modo becero e violento ma non presentano idee, non propongono soluzioni e non danno concretezza ai progetti. Lorenzo Il Magnifico invita a non curarsi di loro, come diceva Dante Alighieri, “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, il verso della Divina Commedia diventato un modo di dire comune, con molte varianti ma con il medesimo senso. Il Sommo Poeta non amava gli ignavi e per questo fa pronunciare a Virgilio la famosa frase che invita a non considerare coloro che cicaleggiano senza lasciare traccia del loro passaggio in questo mondo.
Stefano Bisi