Ragazzi che fumano sul treno. Nella giornata di domenica 5 marzo un episodio davvero spiacevole è accaduto sul regionale della linea che unisce Milano a Pavia. Pare che quattro ragazzi, di cui uno minorenne, abbiano iniziato a fumare sul treno in questione. Quando un uomo di 32 anni li ha ripresi, loro avrebbero deciso di picchiarlo e rapinarlo. Per i giovani le accuse di rapina, lesioni personali e interruzione di pubblico servizio, ancora al vaglio delle autorità giudiziarie competenti, la Procura ordinaria del Tribunale di Pavia per i tre maggiorenni e la Procura del Tribunale minorile di Milano per il minorenne.
A farli scattare sarebbe stata proprio l’innocua richiesta del passeggero di smettere di fumare. Richiesta più che lecita, visto che c’è il divieto di fumo. Oltre ad essere stato picchiato, riportando ferite lievi secondo l’ospedale in cui è stato trasportato con codice verde, è stato anche rapinato del cellulare. In questo modo la vittima non avrebbe potuto lanciare l’allarme e quindi denunciare i quattro ragazzi per quanto successo. Nonostante ciò l’azione non è bastata, infatti sono stati gli altri passeggeri a chiamare la polizia e ad intervenire in aiuto dell’uomo.
Il treno si è poi fermato in mezzo alle campagne del Pavese e poi ha raggiunto la stazione di Certosa (nel comune di Giussago) dove l’ambulanza ha così potuto soccorrere il 32enne, rimasto lievemente ferito. E, soprattutto, dove la polizia ha potuto arrestare i quattro responsabili.
Ragazzi che fumano sul treno: nuovi divieti
E pensare che molto presto arriveranno nuovi divieti in merito al fumo anche all’aperto e anche per quanto riguarda le sigarette elettroniche. “Intendiamo esprimere il proprio appoggio verso le misure annunciate dal ministero della Salute e proporsi come interlocutore per l’attuazione di strategie di contrasto all’abitudine al fumo che prevedano anche l’attuazione di interventi di natura informativa e formativa verso la popolazione. Auspichiamo, inoltre che venga ampliata e ottimizzata l’offerta di quei servizi per la cessazione del fumo che permettono di fornire trattamenti integrati efficaci nel contrasto al tabagismo”, ha dichiarato lo scorso gennaio Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.
Continua inoltre all’interno delle aule di Palazzo Chigi la bozza sul decreto legge per estendere il divieto di fumo all’aperto. La “battaglia” è già stata annunciata qualche mese fa dal ministro della Salute Orazio Schillaci: bandite dalle aree comuni bar e ristoranti, così come alle fermate di metro, autobus, treni e traghetti sia le sigarette tradizionali al tabacco sia quelle elettroniche (generalmente note come “e-cig”).
Divieto di fumo all’aperto, cosa prevede al momento la bozza del Dl
Tra le novità in merito al divieto di fumo all’aperto troviamo l’abrogazione delle sale fumatori nei locali al chiuso (aeroporti, stazioni, hotel, bar e ristoranti), l’abolizione di strumenti pubblicitari a favore delle sigarette elettroniche (che verranno equiparate ai prodotti da tabacco, pena una ammenda che può essere commissionata solamente da pubblici ufficiali, perciò non dai gestori dei bar), il divieto di consumare tabacco se nelle vicinanze ci sono bambini o donne in stato interessante.
La multa per chi trasgredisce ai nuovi divieti è di 275 euro, ridotta del 50 per cento se si paga entro 60 giorni. La somma di 275 è la soglia massima da raggiungere, mentre la più bassa è fissata a 27,50 euro. Il livello di sanzione viene scelto in base alle circostanze in cui non viene rispettata la norma. Non tutti però sono d’accordo, come il segretario della Lega Matteo Salvini che su Twitter ha scritto: “Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali. Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all’aperto appare esagerato. Voi che dite?“.